Allo studio un protocollo d’intesa transfrontaliero tra Italia e Slovenia per elaborare soluzioni congiunte rispetto all’invecchiamento della popolazione
PORDENONE-PORTOGRUARO. Verso un protocollo d’intesa transfrontaliero che sperimenti un nuovo modello di presa in carico delle persone anziane, volto ad elaborare soluzioni congiunte che affrontino il progressivo invecchiamento della popolazione in atto sia in Italia sia in Slovenia. Sarà questo l’oggetto principale di confronto del Comitato Scientifico di CrossCare, il progetto europeo guidato dalla Cooperativa sociale Itaca, previsto il 20 febbraio a Portogruaro (Ve) nella sede dell’Ipab Residenza per anziani Giuseppe Francescon. Nel corso dell’incontro, il partenariato procederà con lo studio della prima bozza del protocollo, lavoro già iniziato lo scorso 23 gennaio a Capodistria, documento che rappresenterà un passo cruciale per lo sviluppo del “Manuale CrossBorder per un’assistenza integrata e personalizzata”.
CrossCare è un progetto inserito nel programma Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020, che punta sul welfare transfrontaliero in un’ottica di co-progettazione inter-istituzionale. Guidato dalla Cooperativa sociale Itaca (ente capofila), vede coinvolto un ampio partenariato che comprende In Italia, oltre alla Residenza Francescon di Portogruaro, anche Apsp Itis di Trieste, mentre in Slovenia si aggiungono la Casa costiera del pensionato Capodistria, la società Deos e l’Irssv – Istituto nazionale sloveno per il welfare. Ricco il valore aggiunto dei partner associati che comprendono Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e famiglia, Regione Veneto – Direzione Servizi Sociali, Ministero del Welfare della Repubblica di Slovenia, Ministero della Salute della Repubblica di Slovenia, Città di Sacile – Residenza Protetta per anziani, Ambito Distrettuale 6.1 di Sacile (Servizio Sociale), Azienda Assistenza Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale di Pordenone, Azienda Unità Locale Socio Sanitaria n. 4 Veneto Orientale e Casa della sanità di Capodistria.
Durante l’ultimo incontro in Slovenia, ospitato dalla Casa costiera del pensionato Capodistria, i delegati del Comitato Scientifico hanno affrontato l’analisi dell’organizzazione europea di welfare, identificando quattro principali sistemi. Per ognuno – tedesco/conservatore, inglese/liberale, scandinavo e mediterraneo – sono stati presi in considerazione sia i punti di forza e di debolezza, sia le caratteristiche principali, con l’obiettivo di raccogliere tutti gli elementi necessari per progredire con la ricerca.
Altro punto focale dell’incontro la sperimentazione e individuazione degli strumenti di valutazione in merito alle funzioni cognitive, o alle capacità di eseguire attività di base, da parte di persone anziane fragili. A questo proposito, il Comitato Scientifico sta lavorando per trovare un equilibrio tra le diverse possibilità di indagine offerte dai sistemi socio sanitari italiani e sloveni.
Il progetto CrossCare prevede altresì l’avvio di una sperimentazione di ausili tecnologici domiciliari che permettano di registrare in tempo reale informazioni sulle attività dell’anziano nonché il supporto alla gestione del lavoro di cura. Oltre a ciò, verranno attivati “punti di servizio” rivolti agli anziani ed alle loro famiglie all’interno delle Case di riposo coinvolte, che saranno al contempo aperti al territorio, con l’obiettivo di favorire la presa in carico delle persone – gli anziani ed i rispettivi familiari – in maniera personalizzata, globale e continuativa sia a livello regionale, in Friuli Venezia Giulia e Veneto, sia transfrontaliero.
Fabio Della Pietra