Mutualità interna, rinnovo del Contratto, sicurezza e formazione: restando fedeli a quella che è la nostra visione di società e di comunità, che per definirsi sostenibile non può prescindere dai diritti di cittadinanza e dal riconoscimento della specialità e della dignità di ogni persona
PORDENONE – “Nonostante l’emergenza da Covid-19 ci abbia costretti e ci costringa a rimodulare parte delle nostre attività e servizi – evidenzia la presidente della Cooperativa sociale Itaca Orietta Antonini -, l’analisi del bilancio 2019 ci consente comunque di tracciare alcune traiettorie per il futuro che riguardano il miglioramento dell’occupazione, il consolidamento delle attività innovative, lo sviluppo dei progetti di investimento da avviare, l’efficientamento organizzativo, il miglioramento degli impatti sociali delle nostre attività. Restando fedeli a quella che è la nostra visione di società e di comunità, che per definirsi sostenibile non può prescindere dai diritti di cittadinanza e dal riconoscimento della specialità e della dignità di ogni persona”.
LA MUTUALITÀ INTERNA
La mutualità consolidata verso i soci è stata di quasi 400 mila euro annui, interessando una platea di più di 1100 beneficiari, con interventi per migliori inquadramenti rispetto al Contratto collettivo di lavoro, per la valorizzazione dell’anzianità associativa (sesto scatto di anzianità e un giorno di ferie aggiuntivo per gli over 55), per il sostegno alla maternità, per il sostegno ai lavoratori dei servizi domiciliari e territoriali e altri strumenti, a cui si aggiunge da agosto 2019 il riconoscimento dell’inquadramento al C2 per tutti gli Oss. A tale importo si aggiunge il ristorno in conto retribuzione, a valere sul Bilancio 2018, erogato anche nel 2019 per più di 400 mila euro, totalizzando la mutualità complessiva del 2019 a oltre 800 mila euro.
RINNOVO DEL CCNL
In tema di trattamento dei soci e dei lavoratori, a maggio 2019 è stato definitivamente approvato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Coop Sociali, scaduto da oltre sei anni. L’accordo, relativo al triennio 2017-2019, ha previsto incrementi salariali medi a regime di € 80 (circa il 6%) con decorrenza novembre 2019, con un’una tantum di € 300. Circa gli arretrati, Itaca, grazie al fondo a ciò appostato, ha provveduto con una spesa di circa 600 mila euro senza che ciò minasse il bilancio.
SICUREZZA E FORMAZIONE
La gestione di un universo di lavoratori e servizi così diffuso richiede investimenti costanti anche attraverso una costante attività formativa, sulla sicurezza e professionalizzante. Sono stati 340 i corsi di formazione (sia professionalizzanti, sia sulla sicurezza) progettati e svolti che hanno coinvolto più di 2 mila soci e lavoratori, alcuni in più di un corso (la somma individuale ai singoli corsi somma oltre 5 mila partecipazioni). La validità di tale attività è confermata anche dagli eventi ECM organizzati da Itaca in qualità di provider per il Friuli Venezia Giulia, che hanno visto la partecipazione di 200 operatori esterni, prevalentemente del settore pubblico. Nel 2019 l’organizzazione di tali attività, anche in relazione alla frammentazione territoriale dei lavoratori coinvolti, ha visto un potenziamento della formazione a distanza, che nell’attuale contesto da Covid-19 si sta rivelando decisiva.
Distintivo è stato l’apporto di risorse aggiuntive, 285 tra tirocinanti, persone coinvolte in progetti di inclusione lavorativa, giovani in alternanza scuola lavoro, che hanno costituito apporti “straordinari” (non sostitutivi) per la qualità relazionale dei nostri servizi, oltre che occasione di formazione professionale e “umana”.
“Un particolare ringraziamento a tutte le socie e i soci e a tutti i lavoratori di Itaca – conclude la presidente Orietta Antonini -, non solo per l’attività svolta durante tutto l’anno, ma anche per il senso di responsabilità con cui hanno tempestivamente reagito ai necessari cambiamenti organizzativi e alle difficoltà imposte dall’attuale emergenza da Covid-19, garantendo la piena continuità, anche con modalità diverse, dei servizi pubblici essenziali a persone fragili e alle comunità”.