VIAGGIO NELLA SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA

La scrittura autobiografica è uno strumento già conosciuto dalla Cooperativa Itaca, perché sperimentato in passato particolarmente in area formativa, che in futuro potrebbe trovare posto anche in ulteriori ambiti dei nostri servizi.

PORDENONE – La scrittura autobiografica è uno strumento già conosciuto dalla Cooperativa Itaca, perché sperimentato in passato particolarmente in area formativa. È stata utilizzata anche con i beneficiari di alcune residenze per anziani, all’interno del metodo Gentlecare, nella raccolta delle biografie per sviluppare il piano di monitoraggio e verifica del progetto di cura, e costruire il patto terapeutico con il cliente e il caregiver. È stata, inoltre, proposta con gruppi di operatori o in equipe, per conoscersi e sviluppare la capacità di ascolto attivo, insieme altri strumenti come, ad esempio, il gioco The Village.

Attualmente sono due le colleghe dell’area giovani formate alla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari: Cecilia Zuppini, formatrice accreditata LUA e consulente autobiografica con sguardo clinico, e Mariagrazia Antoniazzi, esperta in formazione autobiografica. Grazie alle proposte, individuali e/o in coppia, già sperimentate in diversi contesti formativi e non solo, la scrittura autobiografica potrebbe trovare posto anche in ulteriori ambiti dei nostri servizi.

“L’autobiografia è un genere letterario antico alla portata di chiunque sappia leggere e scrivere e voglia raccontare di sé e della propria vita, di quel che ha fatto, imparato, visto nel corso degli anni. Oggi, l’autobiografia è stata riscoperta anche come metodo di formazione, poiché raccontandosi si apprende a documentare la propria esperienza al passato e al presente, a lasciare una testimonianza di sé agli altri, a scrivere con più motivazione, a pensare e a riflettere meglio” (fonte: LUA – Libera Università dell’Autobiografia).

La scrittura autobiografica è uno strumento di autoconoscenza ed autoconsapevolezza. In particolare, si tratta di scrivere la propria storia di vita con un obiettivo autoanalitico e non per un esercizio di bella scrittura per sé e per gli altri.

La scrittura di sé offre l’occasione di fare contatto con la propria storia, nelle sue diverse fasi (infanzia, adolescenza, giovinezza, età adulta) e nei suoi temi esistenziali. Raccontare permette alla parola scritta di diventare custode di memorie che affiorano, ma anche occasione di nuovi sguardi. La parola diventa rivelatrice di nuove consapevolezze, attraverso il recupero di memorie conosciute che assumono punti di vista differenti.

Diventa, così, un esercizio interessante per chi ama scrivere, ma non solo. Infatti, la scrittura autobiografica è uno strumento accessibile a chiunque, non serve saper scrivere bene o avere un particolare talento, perché l’importante è la possibilità di depositare su carta le parole e i racconti che, a seguito di sollecitazioni in prosa o in poesia, affiorano alla mente.

Assenza di giudizio è l’elemento determinante, che consente a chiunque di sentirsi libero di accogliere quel che arriva e di fidarsi del potere rivelatore della parola scritta, di cui potrà poi fare “quello che vuole”. Infatti, nella scrittura autobiografica non è prevista una fase interpretativa o rielaborativa di ciò che emerge, casomai una possibilità di autoanalisi a carico esclusivamente di chi scrive.

Il metodo della Libera Università dell’Autobiografia, fondata da Duccio Demetrio e Saverio Tutino, prevede un approccio libero alla scrittura di sé. Il principio è di stare laddove la scrittura si genera, laddove la penna va e ci conduce in terreni che siamo pronti ad affrontare e vedere. La narrazione si offre al lettore solo alla fine, ed è proprio in quel momento che potrà decidere cosa farne, di quelle parole.

“È quindi un metodo autoformativo che ciascuno, da solo o con l’aiuto di un educatore esperto, può sperimentare in prima persona: autocorreggendosi, autovalutandosi, scoprendo potenzialità narrative prima sconosciute e rivelando così le sue doti creative nascoste” (fonte: LUA – Libera Università dell’Autobiografia).

La scrittura autobiografica è, pertanto, un’azione di cura verso sé stessi che promuove una maggiore conoscenza, e può essere utilizzata in contesti differenti: culturale, educativo, formativo. È un’opportunità per incontrare, ritrovare, scoprire e valorizzare la propria storia anche professionale, sollecitando un percorso di autoanalisi. Per questo, nel tempo è stata sperimentata come strumento formativo in diversi contesti, con equipe di lavoro o gruppi di professionisti del sociale. In particolare, in contesti lavorativi la scrittura promuove un lavoro sull’autoconsapevolezza per favorire il buon clima di gruppo, la motivazione, il lavoro di squadra, nonché l’implementazione degli strumenti a disposizione nella relazione di aiuto e la cura del proprio benessere in contesti professionali particolarmente stressanti, il tutto attingendo a molteplici forme creative di espressione di sé.

Ascoltando

Scrivendo

scopro cosa so.

Le parole

sono la casa del mondo

lo straccio che lava

le cose.

Leggendo

più che comprendere

faccio scioccamente parte

della dolcezza d’essere.

Leggo per abitare

scrivo per traslocare.

Chandra Livia Candiani, dalla raccolta Fatti vivo (2017)

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