IL PROGETTO CALEIDOS HA RISPOSTO AI BISOGNI DELLE FAMIGLIE

In tre anni di attività Caleidos in Veneto ha contribuito a migliorare la costruzione di rapporti di collaborazione con le famiglie, ha fornito strumenti utili per una valutazione precoce nei bambini di bisogni educativi speciali, ha migliorato la capacità di risposta di soggetti e organizzazioni coinvolte, ha valorizzato i servizi esistenti sul territorio e contribuito alla creazione di reti di collaborazione con altri attori.

Da sinistra: Renzo Zanchetta, vicesindaco del Comune di San Vendemiano; Willy Mazzer, responsabile area Giovani e Sviluppo di comunità della Cooperativa sociale Itaca; Nicola Michieletto, Coordinatore IAFC AULSS2 Treviso; Sonia Brescacin, presidente della Quinta Commissione consiliare della Regione del Veneto; Chiara Grando, coordinatrice Caleidos Veneto per la Cooperativa sociale Itaca; Marta Pantalone, ricercatrice, collaboratrice del Centro Governance & Social Innovation della Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia; Massimiliano Ferrua, coordinatore nazionale progetto Caleidos per la Cooperativa Valdocco; Laura Pizzol, assessore al Sociale del Comune di Colle Umberto; Oliviero Beni, vice presidente di Fondazione di Comunità Sinistra Piave.

MARENO DI PIAVE (TV) – Relazione, prevenzione e condivisione sono le parole chiave di Caleidos Veneto, il progetto pilota co-finanziato dall’impresa sociale Con I Bambini che nella Marca trevigiana ha sviluppato azioni per superare le fragilità educative dei bambini 0-6 anni e delle loro famiglie. Frutto di un’ampia partnership guidata dalla Cooperativa sociale Itaca, Caleidos in tre anni di attività è andato nella direzione del “prendersi cura” delle famiglie, stimolando i genitori ad una partecipazione consapevole e mettendo a sistema un approccio integrato interservizi e multidisciplinare.

Destinatari principali del progetto sono stati i bambini 0-6 anni e quei genitori che si collocano in una fascia indefinita, quelli “sconosciuti” ai servizi del territorio, scomparsi dalle mappe dei servizi educativi e di cittadinanza. Bambini e famiglie che vivono in una zona “grigio chiaro”, bimbi che non sono in carico ai Servizi sociali o specialistici ma che presentano una momentanea fragilità nella crescita o famiglie che vivono una temporanea difficoltà nell’accudimento dei figli.

Rispetto alle famiglie coinvolte, il denominatore comune è la mancanza di una rete parentale ed amicale forte nel territorio e la presenza, sovente, di lavori intermittenti e precari dal punto di vista economico. I genitori non sempre sono assenti fisicamente, spesso non hanno gli strumenti per chiedere aiuto ed essere così supportati.

Nel convegno finale “Caleidos Veneto: buone prassi di trasferibilità. Affrontare la povertà educativa delle famiglie con bambini 0-6 anni”, previsto il 26 novembre nell’auditorium del centro culturale Conti Agosti di Mareno di Piave, sono stati presentati interventi, dati ed esperienze a conclusione del progetto che ha avuto durata triennale (2018-2021).

Per saperne di più, leggi l’articolo integrale sul Blog Caleidos

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