CIAO FRANCESCO

L’improvvisa ed inattesa scomparsa di Francesco Bazzo ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei suoi familiari, cui vanno le nostre più sentite condoglianze, e anche in quello di noi colleghe e colleghi, e di quanti hanno incrociato il suo cammino

Lunedì pomeriggio ci siamo ritrovati nella Chiesa arcipretale di San Lorenzo a Roraigrande di Pordenone per dare l’ultimo saluto a Francesco Bazzo. Francesco aveva 42 anni ed era con noi dal 18 aprile 2005, giorno in cui era diventato socio lavoratore della Cooperativa Itaca. La sua improvvisa ed inattesa scomparsa ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei suoi familiari, cui vanno le nostre più sentite condoglianze, e anche in quello di noi colleghe e colleghi, e di quanti hanno incrociato il suo cammino.

Psicologo, Francesco era un professionista serio e preparato, sempre attento alle sensibilità delle persone di cui si prendeva cura. Persona estremamente riservata, era sempre positivo e sorridente.

Eri un uomo buono, onesto e gentile, dalla presenza confortante e con enormi doti umane e professionali. Sei stato un collega discreto e attento, hai saputo donare qualcosa di prezioso a tutte le persone che hai incontrato. E di questo ti ringraziamo profondamente, come anche per la serenità che sapevi trasmettere, unita alla innata capacità di guardare agli altri con simpatia, empatia e comprensione.

Nel corso dei suoi 16 anni con noi, Francesco ha attraversato buona parte della nostra Cooperativa. Da diverso tempo lavorava all’Ufficio formazione e in qualità di auditor del sistema di gestione integrato qualità e salute e sicurezza sul lavoro, ma proveniva dai servizi territoriali, quelli della salute mentale e quelli educativi rivolti ai minori, nei quali era stato lungamente impegnato.

Credo tu sia stato, per garbo, acume e pacatezza una delle persone più squisite che abbia mai avuto modo di conoscere. Abbiamo avuto l’opportunità di condividere le nostre reciproche passioni sportive, ci siamo divertiti molto. Sono onorato di avere avuto la possibilità di conoscerti.

Incontriamo persone che lasciano il segno e si danno per scontate, poi un giorno se ne vanno senza salutarti, ma, se le porti nel cuore, rimarranno. In questo momento ho delle immagini ben precise di te che non mi lasciano: il sorriso, le tue torte come il dolce della nonna a forma di pesca, le battute, la tua forza, la musica, la calma, la tranquillità, la tua gioia di vivere.

Ti sei distinto per la serietà e la professionalità con la quale ha portato avanti il tuo incarico di auditor senior, hai affiancato nel tempo i colleghi junior che hanno imparato da te. La garbatezza e la competenza con le quali svolgevi questo non facile incarico sono state preziose per tutti noi.

Francesco ha lasciato il segno anche nei residenti di Casa Ricchieri, comunità residenziale della salute mentale di Pordenone che aveva coordinato: sei stato un grande amico e ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me… ho il tuo ricordo impresso nella mia mente e nel mio cuore, spero tanto tu possa essere adesso circondato d’amore… caro amico mi dispiace che te ne sei andato, mi lasci più solo… sei stato un grande coordinatore e ti ricorderemo anche come amico … buon viaggio, ci mancherai.

Concludiamo questo nostro ricordo di Francesco con i pensieri e le parole di una collega che con lui ha lavorato intensamente negli ultimi anni.

Quando penso a Francesco, penso ad una bella persona. Lo conosco da tanti anni, perché abbiamo iniziato insieme in Itaca e all’inizio già si notavano quelle sue caratteristiche di precisione, cura, attenzione al lavoro, quelle di una persona metodica, puntuale, affidabile.

In quel primo periodo avevamo fatto insieme delle trasferte a Trieste per partecipare a degli incontri per la gestione di un progetto. Avevo la patente ma non guidavo, così ha sempre dovuto farlo lui, disponibile come sempre.

Mi dava l’impressione di essere riservato o timido ma, lavorando insieme negli ultimi due anni, devo dire che ho potuto cogliere in lui tante altre caratteristiche: la battuta pronta, l’acume nell’espressione, il richiamare con spirito quando necessario vicende già accadute anche per sdrammatizzare alcune difficoltà.

A dir la verità, non ricordo di averlo mai visto arrabbiato per qualcosa e penso che riuscisse sempre a gestire le cose in modo che potessero essere alla sua portata, era capace di organizzarsi al meglio e di reagire con razionalità. Era simpatico quando ci raccontava delle sue cose, alcuni aneddoti familiari, dei suoi gatti, dei suoi viaggi ed avventure, delle camminate sulla neve o in mezzo ai boschi, in bicicletta, degli esperimenti che amava fare in cucina e che, devo dire, erano sempre ben riusciti. Lo posso dire perché spesso è capitato che condividesse con noi le fette di torta che preparava con maestria, mettendo insieme ingredienti che restituivano un bel connubio. Poi sapeva quanto sono golosa, e quindi mi prometteva spesso una fetta di crostata, anticipandomi le sue intuizioni culinarie che avrebbe messo alla prova coi fatti. Beh, Francesco è sempre stato famoso per le “pesche dolci all’Alkèrmes” che a suo tempo preparava la nonna, e dovrei avere ancora da qualche parte la ricetta… Poi, se non ricordo male, l’ultima volta che ha portato questo dolce in Itaca, l’aveva preparato lui, e il risultato anche in questo caso era stato ottimo e identico all’originale.

Un collega ideale, disponibile e accogliente. Attento alle richieste e pronto per la loro gestione. Era un ottimo punto di riferimento per tutti. Non c’era da preoccuparsi, era in grado di prendersi in carico eventuali problemi e di risolverli.

Era anche un nostro formatore e ultimamente si era messo a disposizione per registrate alcuni video tutorial, e proprio pochi giorni fa gli avevo comunicato che i suoi erano molto apprezzati. Gli ho proprio detto “i tuoi video sono i più visti!”. Excel era il suo cavallo di battaglia e le sue istruzioni ci saranno utili per il futuro, ma poi gli piaceva anche mettersi in gioco, così ne ho approfittato per chiedergli di registrare altri contenuti e lui si è messo a disposizione, approfondendo con impegno l’argomento.

E poi, durante il corso di inglese a cui ha partecipato negli ultimi due mesi, è stato uno spasso per chi ha frequentato insieme a lui. Sicuramente anche un’occasione per conoscerlo più a fondo, ridere insieme e confrontarsi prima e dopo le lezioni.

Sono molto triste al pensiero che non sia più fra noi, che non lo vedrò più arrivare o andare via, puntuale all’orario previsto, e non sentirò più il suo “Com’è?” la mattina, oppure il suo invito per un “Caffè?” alzando la chiavetta del distributore. Mi dispiace pensare che ci abbia lasciato improvvisamente, senza darci la possibilità di fargli presente tutti quei pensieri che in questi giorni si ripetono di continuo nella nostra mente, perché il suo pensiero è costante e questo ricordo toglie il respiro.

Quello che auspico è che avere conosciuto Francesco ci permetta di capire e focalizzare meglio quello che è lo scopo più autentico della nostra vita e l’importanza di cercare di vivere serenamente anche in presenza delle difficoltà che a volte ci fanno perdere le staffe, o ci disorientano, o ci fanno perdere di vista la bellezza di un momento di semplice, ma di preziosissima quotidianità.

Le mie sono le parole di una sola delle tante persone che hai conosciuto e che ti hanno conosciuto in Itaca, perché il tuo percorso è stato ricco, lungo e importante. Ognuna di queste persone avrebbe potuto aggiungere molto a questo scritto. A nome di tutti voglio esprimere l’importanza di averti incontrato: custodiremo il ricordo del tuo sorriso, di un grande uomo ed amico.

Ciao Francesco, ciao Fra.

Cooperativa sociale Itaca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.