Come pensare un’estate diversa? Dieci progetti sperimentali rivolti a bambini e ragazzi con disabilità e/o fragilità, vi presentiamo gli altri cinque.
AZZANO DECIMO – Come promesso, torna nuovamente su queste pagine uno spazio dedicato alla testimonianza di quanto svolto durante l’estate attraverso la modalità dei “Laboratori Diffusi” nel periodo tra l’ultima settimana di giugno e la prima di agosto. Vi racconteremo le altre cinque iniziative scaturite dal progetto, che ha visto la collaborazione di Servizio Specialistico e Servizi Sociali Sile e Meduna.
Teniamo a sottolineare che il team di lavoro ha strutturato le attività in modo rigoroso, a partire da quanto richiesto dalle Linee Guida nazionali e regionali in materia di sicurezza, vista la particolare situazione sanitaria in atto a causa della pandemia da Covid19.
Fondamentale è stata l’adesione delle famiglie le quali, cogliendo l’importanza e la genuinità di quanto proposto, si sono affidate (condividendo le responsabilità del riavvio delle attività educative) ai Servizi territoriali e alle équipe di operatori in capo alle singole attività. Gli spazi ove i laboratori si sono svolti sono stati resi disponibili grazie all’intervento del responsabile del Servizio Sociale, che ha coinvolto le Amministrazioni comunali.
INCONTRIAMOCI IN ESTATE
Progetto educativo di gruppo per ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale
Il progetto educativo “Incontriamoci in Estate” è stato pensato per un gruppo di ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni con disabilità relazionale e intellettiva, residenti nei comuni di Pasiano di Pordenone e Prata di Pordenone. Questo percorso è nato dall’esigenza di rispondere ad un bisogno che proprio loro avevano espresso, ovvero poter socializzare in modo sicuro e scoprire il loro territorio.
Le attività sono state svolte prevalentemente all’aperto grazie ad una serie di passeggiate culturali e ambientali all’interno del comune di Prata. Nelle giornate calde o di comprovata stanchezza abbiamo avuto l’opportunità di utilizzare una struttura messa a disposizione dall’amministrazione comunale, dove abbiamo svolto attività di relazione e condivisione delle emozioni e dei loro vissuti personali.
A conclusione del percorso, i ragazzi e le ragazze hanno prodotto un elaborato corredato di immagini, che è stato presentato alle Amministrazioni comunali di provenienza. Questa modalità di intervento educativo si è rivelata stimolante sia per gli educatori che per i partecipanti.
PAROLE D’ESTATE
Progetto educativo in piccolo gruppo per disabilità comunicative
Il laboratorio “Parole d’estate” è stato pensato per tre bambini di età compresa tra i 6 e i 9 anni con difficoltà linguistiche e comunicative, residenti nel Comune di Azzano Decimo. Durante gli incontri, attraverso attività ludiche strutturate ed uscite sul territorio, è stata promossa ed incrementata la comunicazione in piccolo gruppo, ponendo particolare attenzione alle nuove modalità di relazione tra pari e ai comportamenti di prevenzione del contagio, nati della particolare situazione sanitaria in corso.
Partendo dal tema “estate”, i bambini si sono cimentati in giochi strutturati e attività grafo-pittoriche, che da un lato stimolassero il divertimento e la curiosità, dall’altro le abilità linguistiche e relazionali tra pari e con le figure educative presenti.
Le mattinate sono state scandite in routine per dare la possibilità ai bambini di orientarsi a livello spaziale, temporale e relazionale, sviluppando così la sicurezza interna necessaria per favorire una maggiore partecipazione di tutti i componenti del gruppo alle attività proposte. Inoltre, ad ogni incontro è stato dedicato un momento iniziale di confronto e condivisione, in cui bambini ed educatori potessero raccontare e condividere con il gruppo qualcosa di sé, utilizzando anche foto, immagini e oggetti reali. A conclusione del laboratorio i bambini hanno prodotto un elaborato grafico da portare a casa, allegato ad una foto di gruppo da poter poi raccontare e descrivere alle famiglie.
I tre bambini coinvolti nel progetto estivo si sono conosciuti gradualmente durante gli incontri e ciascuno, con le proprie difficoltà, ha cercato di interagire attivamente e di partecipare con entusiasmo a tutte le attività proposte.
SERENO, VARIABILE
Ragazze 13-16 anni, adolescenti in ascolto
Questa esperienza inedita di distacco forzato dall’interazione sociale ha lasciato in tutti, ma in particolare nelle persone fragili dal punto di vista intellettivo e fisico, un malessere diffuso. Irritabilità, senso di solitudine, stravolgimento della routine quotidiana, egocentrismo, disturbi dell’alimentazione.
“Sereno variabile” nasce dall’esigenza di rispondere al bisogno primario di socializzazione di tre ragazze adolescenti dopo l’isolamento fisico ed emotivo causato dall’emergenza sanitaria da Covid19. Attraverso attività strutturate e condivise con le partecipanti, il progetto ha accompagnato le ragazze (e anche le educatrici) verso un graduale recupero di una socialità sicura, ha stimolato maggior consapevolezza riguardo il proprio vissuto e ha fatto riscoprire il piacere di condividere dal vivo paure e sorrisi.
La maggior parte delle attività si sono svolte all’aperto e hanno toccato argomenti come l’ascoltare (suoni della natura e brani musicali nell’avvolgente 8D) e ascoltarsi, i principi della Comunicazione Non Violenta (drammatizzazione guidata divertentissima), il “peso” delle emozioni, la scoperta di momenti divertenti attraverso interessi condivisi. Mangiare un gelato e raccontarsi, sapere di aver provato sensazioni e paure comuni hanno fatto da collante al gruppo.
SUMMER MUSIC LAB
Crescere, riflettere e creare attraverso la musica
Il progetto è stato pensato per cinque ragazzi adolescenti dei comuni di Chions e Pravisdomini, molto diversi tra loro ma con la passione per la musica in comune. Il laboratorio ha avuto la musica come filo conduttore in riflessioni guidate (come nascono le canzoni, perché si ascolta musica, quali emozioni scatenano canzoni diverse, perché così tante differenze di pensiero e gusti tra le varie generazioni, in quale modo un testo musicale può essere letto da ragazzi o adulti), come tema principale di un paio di film visti insieme (“Bohemian Rhapsody” e “A star is born”), infine come premio per alcuni giochi strutturati, dove il vincitore poteva scegliere quale canzone far ascoltare agli altri partecipanti del gruppo.
Ragazzi ed educatori, al di là di pregiudizi (musicali) o gusti personali, si sono letteralmente messi in ascolto delle motivazioni che spingevano uno o l’altro ad affrontare determinati temi. Si sono anche messi in gioco, riscoprendo nuovi lati di generi musicali generalmente non ascoltati, creando uno spirito di gruppo che è andato al di là delle differenze tra i singoli, che ha accomunato i ragazzi, che si sono accettati e rispettati a vicenda, scoprendo competenze prima sconosciute e creando così nuove amicizie.
UN ARCOBALENO DI EMOZIONI
Un viaggio alla scoperta delle principali emozioni
Il progetto, pensato per tre bambini della scuola primaria del comune di Prata di Pordenone, ha avuto come obiettivo principale la graduale ripresa delle relazioni sociali tra pari, in un ambiente sicuro e protetto, dopo il lungo periodo passato in casa, e l’inizio di un percorso volto al riconoscimento delle principali emozioni.
I bambini, guidati dai personaggi del libro “I colori delle emozioni”, si sono potuti immergere nelle sfumature di colore delle principali emozioni, partendo dal simbolico caos creato dal “Mostro dei colori” e arrivando al riordino e alla denominazione delle singole emozioni. I bambini si sono dimostrati competenti nel riconoscere la felicità, la rabbia, la tristezza; identificandone le espressioni attraverso l’utilizzo delle faccine e associando situazione ad emozione corrispondente tramite delle scenette. Inoltre, associando un colore ad ogni emozione, si sono cimentati in attività ludico creative di gruppo e individuali.
Il lavoro sulle emozioni, utilizzando le mascherine, ha reso necessario porre enfasi su espressioni facciali, in particolare sullo sguardo e sul tono della voce. Tutti i bambini presenti si sono messi alla prova, cercando di superare le proprie difficoltà e sperimentando esperienze e relazioni positive in un ambiente strutturato.
I partecipanti hanno avuto la possibilità di relazionarsi con nuove figure di riferimento adulte, incrementando in questo modo le loro competenze ed abilità relazionali e comunicative, dimostrandosi competenti nel rispettare le nuove regole sociali del periodo: distanziamento, lavaggio delle mani e utilizzo della mascherina.
È stato inoltre possibile, sempre nel contesto di piccolo gruppo, lavorare sulle singole difficoltà, avvalendosi anche di una token economy individualizzata, ma con premio di gruppo che ne ha favorito la coesione. I bambini hanno potuto sviluppare nuove competenze nel gioco, sia motorio sia a tavolino, incrementando i propri interessi, superando alcune difficoltà e raggiungendo buoni risultati per quanto riguarda l’autonomia.
Non sono mancati i momenti non strutturati per agevolare la relazione spontanea tra di loro; è emerso un graduale incremento delle capacità cooperative. I bambini, nonostante le differenze individuali, sono riusciti ad integrarsi, a supportarsi ed aiutarsi l’un l’altro, e a creare un legame che potrà mantenersi anche durante l’anno scolastico.