ERAVAMO GIOVANI E SIAMO ENTRATI A SANT’OSVALDO

L’attuale Parco di Sant’Osvaldo è stato uno degli ultimi ospedali psichiatrici in Italia ad essere stato chiuso, in una regione che prima aveva visto la chiusura di quelli di Trieste e poi di Gorizia. Così Giulio Gallo, all’epoca operatore di Itaca, ricorda i giorni dell’ingresso nell’ex manicomio, le cui porte erano state aperte dalla Legge 180 del 1978 fortemente voluta da Franco Basaglia*

UDINE – Eravamo giovani e siamo entrati a Sant’Osvaldo alla metà degli anni ’90 come animatori, per supportare le attività di riabilitazione o organizzarne delle nuove, con molto entusiasmo, tipico della gioventù, e tante idee… sotto l’ala della Cooperativa Itaca,..
Io lavoravo al CSM di Udine Sud, mi definivo un anello mancante tra il personale sanitario e l’utenza, era più facile cosi… eravamo i primi ad affacciarci a questo mondo in modo strutturato, non più solo obiettori di coscienza o volontari saltuari… ci siamo sparpagliati nei vari reparti (all’epoca erano ancora reparti e avevano anche nel nome un che di impersonale), al 9, al 10, al 17…in tutti… ed abbiamo visto le potenzialità che uno spazio così grande poteva avere…
Assieme al personale abbiamo realizzato eventi, congressi, per dare colore ad uno spazio che ne aveva bisogno, era uno spazio che ce lo chiedeva! Abbiamo organizzato concerti, una serata che addirittura sul palco aveva gruppi che all’interno avevano almeno uno di noi, nel parco davanti al 10… c’era anche la mia band…eravamo in tanti, Marco, Stefano, Carlo…
Ricordo che c’era stato l’interessamento di un grande imprenditore veneto che voleva investire in questo luogo, per farlo diventare un centro culturale di riferimento… non so com’è andata a finire… questo non me lo ricordo… abbiamo fatto interagire le realtà culturali locali con questo parco… qua dentro si è formato e faceva le prove il “Norther Light Sound System”…
Ne abbiamo pensate tante… ne abbiamo fatte quasi altrettante… eravamo giovani e tanti…
Giulio Gallo
*Il testo di Giulio Gallo è stato letto da Nicoletta Oscuro (in rappresentanza dell’Assemblea lavoratrici e lavoratori dello spettacolo del Fvg) alla tavola rotonda che il 15 luglio a Udine nel Giardino dei Tigli dell’ex ospedale psichiatrico provinciale ha presentato il “Manifesto del Parco di Sant’Osvaldo”, che chiede l’apertura di un tavolo di co-progettazione, composto da tutti i soggetti che negli anni hanno sostenuto e partecipato ad attività e iniziative, e che vogliono e possono portare un contributo per la riqualificazione del Parco come patrimonio botanico, architettonico, culturale e di memoria.
L’adesione al manifesto può essere effettuata con il seguente link http://bit.ly/manifestoparco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.