IL “SERVIZIO PASTI” TIENE VIVI I VALORI COOPERATIVI

Percorrono 24000 chilometri al mese attraverso 21 Comuni della provincia di Gorizia. Sono gli operatori del servizio di “consegna pasti caldi a domicilio”, che in questi mesi di lockdown non si sono mai fermati e che continuano anche in Fase 2 ad andare nelle case degli anziani fragili o in difficoltà. Quando arrivano, a volte trovano un semplice “Grazie” scritto a mano su un foglio, o i sorrisi delle persone che li accolgono.

GORIZIA – In questo periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19 è rimasta attiva in tutta la provincia di Gorizia la rete del servizio di consegna pasti caldi a domicilio, un presidio fondamentale che raggiunge ogni giorno una media di 400 persone fragili. Ad occuparsene una equipe composta da 16 operatori e un coordinatore della Cooperativa sociale Itaca, che a bordo di 12 automezzi percorrono oltre 24 mila chilometri al mese per consegnare quotidianamente gli approvvigionamenti in 21 Comuni tra Basso e Alto Isontino. Tutti gli alimenti sono conservati rigorosamente in appositi bauletti termici chiusi, mentre gli operatori sono sempre dotati dei dispositivi di protezione individuale, necessari a garantire la sicurezza delle persone che ricevono i pasti e la propria.
Il mantenimento del servizio è stato in questi mesi di lockdown un presidio fondamentale, soprattutto nell’ambito del contenimento della diffusione del Coronavirus oltre che in ottemperanza alle indicazioni ministeriali e regionali. I tanti anziani over 65 che continuano a ricevere i pasti a domicilio sono persone in difficoltà, in situazioni di fragilità o sono affetti da patologie croniche. Per questo, sono la fascia di popolazione più debole invitata a contenere le uscite dalla propria abitazione, in quanto maggiormente a rischio di contrarre il Covid-19.
In questi mesi, l’attenzione è rimasta – e lo resta ancora pur in Fase 2 – centrata sulla continuità del servizio e sul monitoraggio giornaliero degli anziani beneficiari ma anche sulla relazione personale. “Ogni giorno entriamo in centinaia di case portando anche il nostro sorriso – afferma una delle operatrici -. In questo momento, per tutti difficile, in particolare per le persone più fragili, noi intendiamo rimanere al loro fianco”.
Del gruppo di lavoro fanno parte anche un volontario, Liviano, che si occupa per due volte la settimana della consegna pasti (il cui apporto è al momento sospeso), e Alessandra, che con una borsa lavoro supporta in ufficio il coordinamento del servizio per quattro mattine la settimana e che in questo momento lavora da casa grazie allo smart working.
Fondamentale resta la connessione costante con i Servizi sociali dei 21 Comuni coinvolti, principalmente nello scambio di informazioni utili ad intervenire per portare l’aiuto necessario alle persone. Per il Basso Isontino i Comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia, Sagrado, San Canzian d’Isonzo, San Pier d’Isonzo, Staranzano e Turriaco; per l’Alto Isontino i Comuni di Gorizia, Capriva del Friuli, Farra d’Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, Moraro, Mossa, Romans d’Isonzo, Savogna d’Isonzo, San Floriano del Collio, Villesse, Dolegna del Collio.
“Sebbene i primi giorni non siano stati semplici da gestire – riferisce il coordinatore del servizio, Pasquale Ascone -, ad averci aiutato molto è stato il reciproco rapporto di fiducia instauratosi negli anni all’interno dell’equipe”. La valorizzazione del personale passa, a volte, anche attraverso la soddisfazione dell’utenza: “un’assistente sociale ci ha riportato che una delle persone alle quali consegniamo i pasti ha evidenziato come, nonostante l’emergenza, il servizio sia riuscito a mantenere un alto livello di efficienza. In altre occasioni, i nostri operatori hanno trovato un semplice “Grazie” scritto a mano sui fogli dove si scelgono i pasti, per non parlare dei sorrisi che li accolgono quando arrivano. Sono riconoscimenti e manifestazioni di gratitudine importanti per chi si fa anche quattro ore consecutive, e senza pause, di sali e scendi dalla macchina e di su e giù per le scale dei condomini. Il riconoscimento dell’importanza del ruolo svolto, da chi fa un lavoro che spesso viene dimenticato, ha portato nei nostri operatori ad un potenziamento della spinta valoriale. In diversi ci hanno ringraziato per essersi sentiti sostenuti, per non essere stati lasciati soli. Tenere i nostri valori alti e vivi, ripaga”.
L’intera equipe si è dimostrata sempre disponibile ad affrontare l’aumento del carico di lavoro sopraggiunto in pochi giorni, e che continua ancora oggi, incremento che ha richiesto, spesso, una riprogrammazione giornaliera dei giri di consegna. Una equipe che si è dimostrata matura, oltre che professionale, e che, nel farsi carico delle esigenze degli anziani ancor più in difficoltà in questi mesi, ha dimostrato e dimostra il proprio senso di appartenenza ai valori cooperativi, il senso dell’essere soci lavoratori e di sentirsi appartenenti ad una comunità più ampia.

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