CASA MANDER IN “SOGGIORNO DIFFUSO” A SAN MINIATO

Vi piacerebbe organizzare un viaggio solo per voi, organizzato da voi? Da questa domanda è partita la progettazione da parte dei ragazzi di Casa Mander del soggiorno con destinazione Toscana.

SOLIMBERGO – SAN MINIATO. Vi piacerebbe organizzare un viaggio solo per voi, organizzato da voi? È partita da questa domanda, posta qualche mese fa ai ragazzi che animano l’Unità educativa territoriale Casa Mander di Solimbergo in Comune di Sequals, la progettazione da parte dei ragazzi stessi – con la guida esperta dei loro educatori – del soggiorno di quattro giorni  dal 13 al 16 giugno con destinazione Toscana.

Un piccolo passo indietro, cosa sono i “Soggiorni diffusi”? Ce lo spiega Reana Raugna, che coordina il servizio per la Cooperativa sociale Itaca, ente gestore della Uet Casa Mander. “Si tratta di un servizio frutto della coprogettazione tra Azienda per l’assistenza sanitaria n. 5 Friuli Occidentale e Cooperativa Itaca, nato per offrire alle persone con disabilità che frequentano i servizi in delega (Centri diurni e Uet) la sperimentazione di tempi di vita in contesti diversi dal tradizionale Centro diurno, organizzando le esperienze in più luoghi e contesti. Ogni iniziativa svolta ha permesso ai partecipanti di potenziare le proprie autonomie e di scoprirsi capaci di autodeterminarsi”.
“Nel corso degli ultimi 12 mesi – prosegue Raugna – sono state proposte diverse attività seguendo il tema “I cinque sensi”: dal classico soggiorno estivo a Bibione, ai week end lunghi in varie località del territorio, dagli affascinanti soggiorni sulla neve a Piancavallo, alle imprevedibili giornate primaverili al mare. Un soggiorno particolare è stato quello pianificato da operatori e beneficiari di Casa Mander, che ha visto la realizzazione in assoluta autonomia dell’intero soggiorno, a cui hanno partecipato 5 giovani ospiti e i loro educatori Ilaria e Fabio”.

La progettazione del viaggio in Toscana era nata con un brain storming condotto dagli educatori, Ilaria Bomben ed io (Fabio Passador), ma sono stati i ragazzi a tessere un programma che si basasse sulle loro aspettative di viaggio, scegliendo l’alloggio, l’itinerario e i luoghi da visitare. Tutto questo includendo anche un prospetto economico che tenesse conto di vitto, alloggio, spese di viaggio ed entrate ai musei, ritagliandosi alcuni spazi di tempo tra le numerose attività che Casa Mander organizza.
Così, tra emozioni, ansie, voglia di divertirsi (e qualche ritardo) siamo partiti per il nostro fine settimana toscano, destinazione San Miniato, provincia di Pisa. Un luogo incantevole tra le colline, patria del tartufo bianco, luogo dell’arte e della lavorazione del cuoio.
Come ogni favola che si rispetti, lo spirito di bambino che è in noi riaffiora davanti al Parco di Pinocchio, ai piedi del meraviglioso borgo di Collodi, che ci regala anche una boccata di ossigeno dopo un lungo ma sereno viaggio, sotto un sole caldissimo.
Come ogni soggiorno in appartamento, la convivenza non è mai scontata, però bastano poche e chiare regole, tra cui i turni per le docce e la cucina, dove i nostri uomini se la cavano egregiamente, incluse piccole necessità personali che fanno parte della quotidianità di ognuno.
E quindi ci si organizza per colazioni e cena, per godersi in pieno una giornata intera a Firenze, dove i ragazzi dimostrano di sapersi orientare bene, soprattutto nello shopping sfrenato, più che soffermarsi ad osservare le statue di Nettuno e il David di Michelangelo. E così, tra selfie, street-food, caldo e folle di persone, torniamo in treno (scelta ecologica e comoda) al paesello e ci organizziamo per una serata con cena a casa e film, visto il meteo sfavorevole.
La gita del sabato a Pisa è molto più rilassata e fresca, giusto per goderci il festival di cosplay, dove qualcuno azzarda a vestirsi da Spiderman e vince un servizio fotografico da vera star, mentre il resto del gruppo è rapito dai video games, compreso l’educatore.
Come ogni viaggio che si rispetti, anche qui gli imprevisti saltano fuori, tant’è che il tanto sospirato bagno al mare viene in parte rovinato dal tempo, ma improvvisare una partita a frisbee in spiaggia ed essere coccolati dai bagnini che ci organizzano anche il luogo dove cenare, non ha prezzo! Il segreto? La gentilezza e il sorriso che ci contraddistinguono, che sono stati anche l’oggetto di una riflessione, prospettando un’esperienza simile nel futuro, che sia vissuta da noi come gruppo, più che singolarmente tra loro.
Anche le stanchezze però si fanno sentire e c’è chi ha bisogno di farsi una sana dormita, mandando letteralmente a quel paese la voglia di fare “sabato sera”, concentrando le ultime energie per la visita finale: Ferrara. Sarà il grande caldo ad affievolire anche gli sforzi finali, che ricadranno più che altro nella ricerca di ombra e cibo, tant’è che la meta diventerà la classica piadineria locale, consigliataci da un’esperta amica e che non ha deluso le aspettative del gruppo.
Il bilancio di questo viaggio è senz’altro positivo, salvo qualche dinamica interpersonale, ma la capacità di organizzazione, di autonomia e il sapiente rispetto dei tempi di ognuno sono state una grande lezione anche per noi educatori, che abbiamo potuto conoscere più a fondo i nostri ragazzi, che a loro volta hanno potuto fare lo stesso con i loro compagni di Uet e anche con se stessi.
Ora lo spazio dei ricordi è ancora vivo, grazie all’idea che noi educatori abbiamo proposto, cioè quella di raccontare questo viaggio attraverso foto, video, racconti, ognuno scegliendo la propria trama del viaggio. Li aspettiamo!

Fabio Passador

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