Il progetto vuole costruire un nuovo modello di intervento e di approccio al tema dell’invecchiamento attivo attraverso una rete integrata di servizi per la comunità
TAMBRE (BL) – Valorizzare l’invecchiamento attivo coinvolgendo la comunità, non solo quella anziana, per generare benefici a livello sociale che ricadano su tutta la popolazione, anche quella più giovane. Presentato nei giorni scorsi al Centro sociale di Tambre il progetto “Grigio Brillante 2.0”, che sarà realizzato grazie al contributo della Regione del Veneto e al cofinanziamento dei Comuni dell’Alpago (per oltre 35mila euro complessivi). Dieci i soggetti coinvolti nel partenariato, oltre a Unione Montana Alpago (capofila), Comuni di Alpago, Tambre e Chies, Cooperativa sociale Itaca, associazione Ceno Barattin, Polisportiva Pieve d’Alpago, Scuole in Rete, Coldiretti, Centro Caseario e Agrituristico dell’Altipiano Tambre – Spert – Cansiglio, oltre alla collaborazione con Istituto comprensivo Alpago, Alpago Solidale e Mani di mamma per bimbi piccini.
Della durata di un anno (si concluderà a febbraio 2020), Grigio Brillante 2.0 punta ad attivare una “rete integrata di servizi” incentrati sulle persone anziane che coinvolgano trasversalmente le risorse del territorio e la popolazione, attivando così scuole, associazioni, enti pubblici e la comunità intera in un’ottica di cittadinanza attiva, solidale e attenta ai bisogni emergenti.
Articolati gli obiettivi del progetto che si propone di favorire il benessere psicofisico degli anziani contrastando l’insorgere di situazioni di emarginazione e isolamento, mantenere vive le abilità e capacità creative, manuali e intellettuali, creare momenti di socializzazione, promuovere e stimolare l’integrazione generazionale attraverso il coinvolgimento di scuole e dei giovani. Tra le idee di fondo quella di promuovere una nuova cultura della terza età intesa come età positiva, ricca di risorse e di possibilità, come anche stimolare l’interscambio e l’integrazione con la comunità locale interagendo con i diversi soggetti pubblici e privati.
Grigio Brillante 2.0 è anche un progetto ambizioso che mira a configurarsi quale modello di intervento e di approccio al tema dell’invecchiamento attivo, integrando e coinvolgendo l’intera comunità e facendo in modo che non si tratti di un servizio isolato, ma anzi di un vero motore di attivazione sociale. Tra i punti di forza il fatto che le attività proposte siano risultato e frutto di una co-progettazione di lungo periodo con il territorio e con i beneficiari, in modo da essere una diretta risposta ai bisogni reali rilevati. Lo stesso approccio alle nuove tecnologie con le attività di alfabetizzazione digitale si configura in modo innovativo, come uno scambio di conoscenze e confronto tra generazioni diverse grazie alla collaborazione con Scuole in Rete.
Alla presentazione sono intervenuti Gianluca del Borgo, presidente Unione Montana Alpago, Mariaelena Merella, responsabile Area Sociale dell’Unione Montana Alpago, Anna La Diega, vicepresidente Cooperativa sociale Itaca e Lara Aggio, referente del progetto sempre per Itaca.
Da Grigio Brillante a Grigio Brillante 2.0 – La scheda del percorso
Grigio Brillante 2.0 nasce grazie all’esperienza maturata dal 2007 all’interno del progetto Grigio Brillante, che prevedeva l’organizzazione di molteplici micro-progettualità rivolte a persone anziane residenti nel territorio, che si ritrovavano settimanalmente nei quattro Centri messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali di Chies d’Alpago, Tambre, Pieve d’Alpago e Puos d’Alpago.
L’esperienza e la consapevolezza acquisite negli anni hanno permesso la trasformazione dei Centri in veri e propri laboratori per la comunità, che hanno consentito agli anziani di diventare sia facilitatori di relazioni tra generazioni e protagonisti attivi, sia di mettere a disposizione le proprie abilità e capacità a favore della collettività, in un’ottica di reciprocità ed autodeterminazione.
Dal 2007 a oggi, Grigio Brillante ha raggiunto mediamente 65 persone anziane l’anno, in grande prevalenza donne, con un’età media superiore agli 82 anni. Le richieste emerse hanno consentito una mappatura dei bisogni che ha fatto rilevare un generale desiderio di accrescere i rapporti sociali (nuove conoscenze) e di inserirsi meglio nella comunità locale, attraverso la realizzazione di nuove iniziative o l’ampliamento di quelle esistenti (escursioni, momenti conviviali, attività manuali e volontariato, ballo, incontri, scambio intergenerazionale).
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