ITACA A M’ILLUMINO DI MENO 2019

Anche quest’anno sono stati diversi i servizi della Cooperativa sociale Itaca che hanno scelto di aderire a “M’illumino di meno 2019”, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili ideata da Caterpillar e Rai Radio2, dedicata in questa nuova edizione all’economia circolare.

PORDENONE – Diversi i servizi della Cooperativa sociale Itaca che anche quest’anno hanno aderito con entusiasmo a M’illumino di Meno 2019, la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico e gli stili di vita sostenibili ideata da Caterpillar Rai Radio2, e dedicata all’economia circolare e a “ri-generare”, riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare “il fine vita” delle cose. Massiccia l’adesione dei servizi educativi della Bassa friulana e dell’Isontino (leggi l’articolo) con un programma partito già il 27 febbraio e conclusosi il 4 marzo, cui si sono aggiunti il Centro diurno disabili di Sacile e la Comunità Cjase Nestre di Udine, e poi le Case di riposo di Sacile, Azzano Decimo, Tolmezzo, Villa Santina e Muggia.

Di seguito alcuni testi preparati appositamente per noi da alcuni servizi.

Venerdì 1° marzo il “Nucleo Rosso” della Casa di riposo di Sacile ha aderito a “M’illumino di meno”, che quest’anno è già alla 15^ edizione. L’obiettivo della campagna comunicativa è promuovere la riflessione sul tema dello spreco di energia, che si può evitare con interventi strutturali ma anche con semplici accorgimenti che ogni singolo individuo può mettere in pratica. M’illumino di meno culmina in questa giornata dedicata al simbolico “silenzio energetico” per attirare l’attenzione sull’efficienza e sul consumo intelligente di energia: in questa data si chiede infatti lo spegnimento dell’illuminazione di monumenti, piazze, vetrine, uffici, aule e private abitazioni.
Quest’anno la Casa di riposo ha aderito con l’organizzazione della cena a lume di candela presso il Nucleo Rosso e con lo spegnimento delle luci dalle 17,30 alle 18,30 circa, dove hanno partecipato 25 residenti. Con il supporto di operatrici, infermieri ed educatrici è stata creata una particolare atmosfera, illuminando la sala da pranzo con diverse candele, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale. L’ambiente creato ha suscitato diverse emozioni negli anziani, prima molto incuriositi, poi entusiasti per l’atmosfera inusuale creata: le emozioni emerse erano legate a ricordi di un tempo in cui le candele erano utilizzate quotidianamente, creando un ponte importante tra il passato e il presente.

Durante la riunione d’equipe mensile di “Animazione in rete”, che riunisce tutti gli animatori della Carnia, abbiamo proposto di aderire come ogni anno all’evento “M’illumino di meno” e di puntare sul riciclo. Abbiamo così deciso di creare una piccola mostra con alcuni oggetti che diverse strutture residenziali carniche avevano creato con del materiale riciclato, esposti all’ingresso dell’Asp “S. Luigi Scrosoppi” di Tolmezzo. Ad essa abbiamo collegato il laboratorio creativo svoltosi il 1 marzo alle 17 nel salone dell’animazione dell’Asp di Tolmezzo, cui hanno partecipato alcune persone dell’Asp di Tolmezzo, dell’Asp di Villa Santina, dell’Asp di Paluzza, della Casa di riposo di Ampezzo, della Comunità di Rinascita di Tolmezzo e della Comunità Piergiorgio di Caneva. Della durata di due ore, il laboratorio ci ha consentito di creare dei porta candele con materiale di riciclo. Tutti i partecipanti hanno potuto sbizzarrirsi con stoffe, carte colorate, pennelli, bottoni per addobbare il proprio vasetto. Verso le 19 abbiamo acceso tutte le candele, preparato le tavole e spento le luci. Era tutto pronto per la cena a lume di candela. L’Asp di Tolmezzo ha offerto la pizza e il gelato a tutti i partecipanti. La serata si è conclusa verso le 20.30 tra le risate, i canti e i commenti positivi dei partecipanti, che entusiasti hanno chiesto di poter partecipare anche il prossimo anno.

I clienti dell’Asp Stati Uniti d’America di Villa Santina, coadiuvati dalle animatrici, il primo marzo in occasione di M’illumino di meno hanno preso parte ad una rappresentazione teatrale utilizzando una particolare tecnica di teatro popolare… il teatro delle ombre. Tutti hanno partecipato attivamente sia alla raccolta dei brani da narrare, raccontandoci alcuni aneddoti inerenti il loro passato, sia diventando attori per un giorno e riproducendo loro stessi ogni scena descritta dalle animatrici. Il risultato è stato uno spettacolo di luci e ombre ricco di emozioni. L’intento era quello di rendere la rappresentazione “un inno alla vita”, raccontando e confrontando storie, tradizioni e diversità di ognuno di noi. Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze, come disse Paul Valery.

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