Domani alle 14.30 Ires Fvg porta al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino la sperimentazione europea di Free to Choose, il gioco da tavolo che vuole aiutare i giovani 16-29 anni a scegliere senza condizionamenti di genere il loro percorso formativo e lavorativo. Protagonisti una decina di studenti che per un intero pomeriggio sperimenteranno in prima persona come sia possibile decodificare, riconoscere e superare gli stereotipi di genere anche giocando.
DUINO (TS) – Orientare i giovani alla formazione e al lavoro, domani venerdì 15 marzo alle 14.30 approda allo storico Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino la sperimentazione europea di “Free to Choose”, il gioco da tavolo che vuole aiutare ragazze e ragazzi 16-29 anni a scegliere senza condizionamenti di genere il loro percorso educativo e professionale. Grazie ad Ires Fvg saranno protagonisti una decina di studenti provenienti da tutto il mondo, che per un intero pomeriggio sperimenteranno in prima persona come sia possibile decodificare, riconoscere e superare gli stereotipi di genere anche giocando.
Inserito all’interno dell’omonimo progetto guidato dalla Cooperativa sociale Itaca e co-finanziato dal programma Rights, Equality and Citizenship dell’Unione Europea, Free to Choose mira a promuovere un cambiamento culturale e comportamentale nei giovani 16-29 anni e negli adulti-chiave coinvolti nelle fasi di transizione e orientamento dalla scuola secondaria all’istruzione superiore o al mercato del lavoro, portando a una diversa visione delle professioni e delle opportunità lavorative.
In Europa, come anche in Italia e in Friuli Venezia Giulia, sono ancora poche le ragazze che scelgono studi o professioni a carattere scientifico, tecnologico, di ingegneria o matematica, parimenti si rileva una percentuale molto bassa di ragazzi inseriti nell’area educativa e socioassistenziale. Il progetto Free to Choose parte da qui e si propone di superare gli stereotipi di genere passando all’attuazione delle pari opportunità reali.
In Free to Choose sono coinvolte una decina di organizzazioni di cinque Paesi europei, oltre alla capofila Cooperativa sociale Itaca, Regione Friuli Venezia Giulia Assessorato al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Ires Fvg, Università di Modena e Reggio Emilia per l’Italia, e poi Mcbit e Nefiks (Slovenia), Opciònate e Università di Valencia (Spagna), Apload (Portogallo) e Mediterranean Institute for Gender Studies MIGS (Cipro).
Sperimentazione, valutazione e risultati. La sperimentazione ufficiale del gioco, che si sta svolgendo tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Slovenia e Portogallo, coinvolge centri di aggregazione giovanile, scuole superiori, centri di formazione professionale, centro di orientamento regionale, biblioteche, ludoteche, associazioni ludiche e ambienti informali. Seguirà la fase di valutazione di impatto del progetto a livello sociale a cura del partner portoghese Apload, mentre il 13 giugno a Nicosia (Cipro) si terrà l’evento conclusivo con la presentazione dei risultati finali del progetto.
Disseminazione. Nel corso dell’estate 2018 è stata particolarmente intensa l’attività di disseminazione portata avanti tra Italia, Slovenia e Spagna grazie a molteplici sessioni ludiche con giovani provenienti da Italia, Spagna, Regno Unito, Slovenia, Repubblica della Macedonia del Nord, Croazia, Grecia e Lettonia. I feedback ricevuti dai giocatori e dalle giocatrici sono stati particolarmente importanti, consentendo allo staff di progetto quel labor limae necessario a definire con accuratezza e meticolosità ogni particolare del gioco. Dai riscontri ottenuti attraverso la somministrazione di questionari mirati, è infatti risultato come nel gioco gli stereotipi di genere emergano in maniera indiretta e vengano utilizzati dai giocatori in maniera inconsapevole, il che è perfettamente in linea con la progettualità di Free to Choose.
Le ricerche. Tra i tasselli fondamentali del progetto la ricerca “Mind the gap & Coming out: stereotipi di genere in Europa” coordinata dall’Università di Valencia e realizzata in Italia dall’Ires Fvg e la “Ricerca sulle abitudini ludiche” effettuata dall’Università di Modena e Reggio Emilia per la costruzione della struttura del gioco, che ha visto la collaborazione dell’associazione di ricerca sul gioco Play Res nella fase di game design. Tra le tante ricche sinergie attivate quella con Paolo Mori, uno dei più conosciuti game designer d’Italia, e con Giorgio Gandolfi, noto project manager in ambito di game design.
Fabio Della Pietra