L’EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO DI SABOR ECO Y JUSTO

Il progetto internazionale di cooperazione ha unito l’aspetto sociale di sostegno alle famiglie vittime del conflitto in Colombia con l’aspetto ambientale, attraverso una proposta ecologica per migliorare le condizioni della comunità. Partner Itaca, Oikos e ISAIS.

SAMANIEGO (Colombia) – Avviati un piccolo centro di raccolta e riciclo della plastica e un processo di riduzione dell’impatto ambientale all’interno del Municipio di Samaniego, realizzati uno studio di mercato per ciascuno dei prodotti come il caffè cerezo andino, altri prodotti di caffè e dell’artigianato di Samaniego, nonché un punto di vendita e di distribuzione (anche avviato) dei prodotti realizzati in maniera lecita sempre di Samaniego. Sono i risultati ottenuti all’interno di Sabor Eco Y Justo, progetto internazionale di cooperazione allo sviluppo che ha visto coinvolta la Cooperativa sociale Itaca, come ente capofila, e Oikos onlus di Udine per ciò che concerne la gestione delle attività in collaborazione con alcuni partner locali, in primis l’Instituto Sur Alexander Von Humboldt para la acción e investigación socioeconómica – ISAIS. Il progetto, che si è recentemente concluso, si è realizzato nel sud della Colombia in zone in cui la diffusione della coltivazione di coca ha determinato la riduzione graduale della semina delle coltivazioni lecite e tradizionali, generando importanti limiti in tutti gli aspetti del settore agricolo, economico e sociale.
Raggiunti anche gli obiettivi che prevedevano di rafforzare e accompagnare i beneficiari del progetto da un punto di vista tecnico, amministrativo e socio imprenditoriale al fine di sostenere le attività produttive. Grazie all’avvio di un piccolo centro di raccolta e riciclo della plastica si è proceduto a generare possibilità di impiego per le vittime del conflitto armato, che vivono nel quartiere di Cartagena e nella frazione del Chinchal, mentre la realizzazione e apertura del punto vendita di prodotti con marchio regionale ha potuto sostenere concretamente i processi commerciali per i produttori di Samaniego.

Durante lo sviluppo del progetto non sono mancate le difficoltà, come nel caso della comunità di Cartagena, dove le famiglie dipendevano molto dal loro leader. L’abbandono repentino della comunità da parte dello stesso, a causa di alcune minacce ricevute dopo dieci anni di leadership, ha portato diversi problemi strutturali interni alla comunità e soprattutto ha creato molta diffidenza riguardo al lavoro precedentemente svolto. Elementi che hanno rallentato il processo imprenditoriale, in quanto la priorità era la costituzione di un nuovo consiglio direttivo e il recupero dei documenti costitutivi dell’associazione.
O ancora l’improvviso arresto da parte delle forze di polizia colombiane, il 20 aprile 2018, di Harold Montufar Andrade (ISAIS), per 4 anni sindaco di Samaniego e ora impegnato per costruire e promuovere una cultura di pace in quei territori. A fronte di ciò, diverse organizzazioni anche in Italia – tra cui Oikos e Itaca – si erano mosse per chiederne la liberazione attraverso una lettera ufficiale inviata alle Autorità pubbliche della Colombia. Accusato di favoreggiamento e sostegno all’attività di guerriglia dell’ELN, Harold – che da un decennio collabora con Oikos – era stato liberato il 26 aprile.

Obiettivo più generale del progetto era contribuire in maniera integrata e significativa a migliorare le condizioni di vita delle organizzazioni dei produttori di arance, di caffè e della pianta del fique, anche per contrastare concretamente le forme di oppressione, violenza e ingiustizia legate al narcotraffico e alla complessa situazione sociale e politica.
Avviato nel comune di Samaniego della Regione del Nariño, Sabor Eco Y Justo mirava a sostenere le attività economiche di tre gruppi di produttori locali, i cafeteros e campesinos, gli artigiani di bambù e filo guajiro, e 65 famiglie vittime del conflitto. Dall’inizio del progetto nel dicembre 2016, sono stati realizzati diversi incontri con il SENA (Centro di Apprendimento Nazionale) per l’organizzazione di due corsi di formazione rivolti alle associazioni di artigiane e di cafeteros.
Il coinvolgimento di Itaca si è avuto anche attraverso la partecipazione di due soci a una missione di monitoraggio nell’aprile 2017: Luca Mansutti, referente dell’orto sinergico presso la Comunità Nove di Udine, Centro diurno rivolto alla salute mentale all’interno del Parco di Sant’Osvaldo, e Manuela Pontoni, coordinatrice della Comunità alloggio Villa Carraria di Cividale del Friuli, i quali hanno raccontato minuziosamente la loro esperienza qui.

Nel corso dello sviluppo del progetto si è raggiunto un alto grado di fiducia da parte delle associazioni, grazie anche al ruolo di Instituto ISAIS, Itaca e Oikos, riconosciuti come partner strategici fondamentali per la promozione dei prodotti e il rafforzamento organizzativo. Buoni esempi di inclusione a Samaniego sono stati il coinvolgimento delle associazioni locali nel concorso di bande musicali e la disponibilità del sindaco a promuovere una campagna di sensibilizzazione sul tema del riciclo.
Il progetto, peraltro, che nel caso dell’artigianato e del riciclo vedeva come maggior parte dei beneficiari madri di famiglia, ha offerto l’opportunità concreta di coinvolgere donne in attività produttive delle quali hanno potuto essere protagoniste, contribuendo alla loro indipendenza economica e al sostegno della loro famiglia.
La relazione di fiducia instauratasi tra i beneficiari e le organizzazioni ha costituito il valore aggiunto di Sabor Eco Y Justo, dal momento che ha consentito una sorta di cambio culturale di paradigma, che ha permesso di poter pensare ad uno sviluppo locale maggiore attraverso l’intermediazione dell’Instituto ISAIS, che oltre alla commercializzazione promuove la formazione sul territorio.
Grazie allo studio di mercato effettuato, è stato inoltre possibile riconoscere un forte potenziale dei prodotti locali e un interesse per gli stessi a livello regionale, nazionale e internazionale. È stata così consolidata la visibilità in un processo di vendita in grado di garantire un ingresso economico stabile ai beneficiari. Allo stesso tempo è stata avviata la fase di accompagnamento permanente, volta a migliorare la produzione.
Infine, il centro di riciclo ha costituito un’iniziativa innovativa a livello comunitario, che ha unito l’aspetto sociale di sostegno alle famiglie vittime del conflitto con l’aspetto ambientale, attraverso una proposta ecologica per migliorare le condizioni della comunità. In questo modo, oltre a favorire un progresso nelle condizioni di vita dal punto di vista economico, si è incoraggiata l’integrazione, riducendo la re-vittimizzazione delle vittime del conflitto, spesso isolate dal contesto di sviluppo economico e sociale.

A cura di Fabio Della Pietra

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