SACILE – La mia scelta non è stata casuale, sono stati diversi i fattori che mi hanno spinto ad intraprendere questo nuovo percorso al Centro diurno di Sacile rivolto a persone con disabilità. Il primo di questi è stato sicuramente mia madre che, lavorando nell’ambito assistenziale, mi ha consigliato di intraprendere questa nuova esperienza formativa. In secondo luogo il mio carattere, ed in particolare la mia curiosità, mi hanno spinto a scegliere il Centro diurno, infatti sono sempre stato attratto da questo mondo e penso di avere delle buone capacità relazionali. Infine, il fattore più incisivo è stata sicuramente la mia indole ad accettare anche questa sfida e a mettermi nuovamente in gioco.
Nonostante questi tre fattori ero comunque titubante, così, prima di cominciare, è stato organizzato un incontro con la coordinatrice della struttura e la mia tutor interna per il progetto di alternanza scuola-lavoro (Asl). Durante il colloquio, oltre a discutere i dettagli tecnici del progetto, c’è stato un dialogo personale con la coordinatrice, che mi ha colpito subito con la sua gentilezza, rassicurandomi del tutto riguardo la mia scelta.
Il primo giorno è stato molto intenso ed interessante per me. Nonostante io fossi ragionevolmente spaesato e disorientato, sono stato subito aiutato dagli operatori che si sono impegnati a spiegarmi tutto il necessario. Già dal primo istante ho sentito subito un forte senso di accoglienza ed interessamento nei miei confronti, sia da parte degli operatori che da parte dei beneficiari del servizio. Mi sono bastati pochi minuti per entrate a far parte di questa “grande famiglia” che rappresenta il nucleo costitutivo del Centro.
Gli operatori, assieme agli utenti, costituiscono il cuore del Centro. Grazie a loro ho appreso le regole della struttura, ho potuto osservare le mansioni che vengono svolte e che hanno determinato un ruolo fondamentale durante il mio percorso di Asl. Gli operatori sono stati parte attiva del mio processo di integrazione nel Centro e sono sempre stati disponibili a rispondere ad ogni mia curiosità.
Le giornate al Centro diurno sono caratterizzate da numerose attività che coinvolgono sia beneficiari che operatori. Queste attività servono innanzitutto a stimolare l’utente ed a sviluppare/mantenere le sue capacità psico-motorie, ma questo non toglie assolutamente spazio al divertimento. Infatti, ho avuto il piacere di notare che durante le attività, gli utenti si divertono e si svagano, ma nonostante ciò ognuna di esse viene accuratamente pensata, registrata ed inserita in un apposito fascicolo.
Alcune attività prevedono l’uscita all’esterno; ho potuto natare, in tali occasioni, rapporti amichevoli e relazioni accoglienti. Ciò che mi ha più colpito di questo percorso formativo sono pertanto le relazioni che sono riuscito ad instaurare con ogni singolo ospite del Centro. Queste sono uniche e speciali, e sono contraddistinte da uno scambio reciproco che va ad arricchire entrambi.
In questo periodo, attraverso la relazione con gli utenti, ho imparato che la diversità è un valore. Penso infine, che queste relazioni mi abbiano dato molto ed abbiano contribuito al mio processo di maturazione emotiva ed intellettuale.
Ciò che posso dire, in conclusione, è che l’esperienza al Centro diurno di Sacile è stata un’avventura, poiché quando la relazione coinvolge persone con disabilità, non si può mai dire di conoscere tutto o di essere pronti a tutto. È un impegno a livello fisico ed emotivo perché richiede una presenza attiva e consapevole. È stata una grande soddisfazione, perché mi ha messo a contatto con l’essenza delle persone, quella che valorizza anche le piccole cose.
Bruno Broshka