#CiFaStareBene

Due anni di Progetto Giovani Treviso

TREVISO – Lo scorso 14 aprile si è svolta l’iniziativa #CiFaStareBene – Progetto Giovani Treviso si racconta, organizzata dal Comune di Treviso – assessorato alla Partecipazione, Politiche Giovanili e Pari Opportunità, dal Progetto Giovani Treviso e dalla Cooperativa sociale Itaca. Al mattino una sorta di bilancio di tutte le iniziative realizzate nel biennio, mentre al pomeriggio la festa in città.
Nel corso della mattinata si è tenuto un primo incontro aperto alla cittadinanza di restituzione di tutte le iniziative realizzate, l’evento si è svolto all’Auditorium Santa Caterina con la presenza di Stefano Carbone (esperto in politiche giovanili e sviluppo di comunità). E’ stato proiettato il video “Treviso Walled City: inside outside”, un prodotto realizzato da alcune classi del Liceo Artistico Statale di Treviso che hanno cercato di guardare gli spazi della città con occhi giovani, per suggerire piccoli accorgimenti per renderla più bella e accogliente per tutti. L’incontro ha visto la partecipazione di 90 studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Treviso, delle realtà associative e del privato sociale.
La seconda parte dell’iniziativa si è svolta il pomeriggio in piazza San Parisio e ha visto la realizzazione di uno skatepark temporaneo, la performance di alcuni gruppi di giovanissimi rapper locali, la dimostrazione di alcuni gruppi di danze urbane e hip hop dell’associazione Artificio e, infine, l’esibizione di due band delle sale prova comunali di Treviso. Circa 200 i ragazzi che hanno usufruito dello skatepark o come spettatori. Progetto Giovani Treviso aveva allestito una mostra interattiva che presentava due anni di attività all’interno della Corte, presso lo spazio del Gruppo Anziani “Oltrecagnan”. La giornata è stata un momento intenso di confronto con la cittadinanza e i ragazzi, e di uso degli spazi pubblici da parte dei giovanissimi della città in maniera educata, empatica e legata alle loro passioni.
Nel suo discorso introduttivo alla giornata, l’assessora alle politiche giovanili, Liana Manfio ha ricordato che “il taglio ricercato per il nuovo Progetto Giovani ha tenuto conto di alcune macroaree, quella della creatività, l’area dell’orientamento al lavoro, l’area dei quartieri e dell’operatività di strada. L’obiettivo, comune a questi tre ambiti, è stato quello di valorizzare le risorse personali e l’iniziativa da parte dei giovani affinché possano diventare protagonisti dei propri progetti”.
“I ragazzi – ha evidenziato Manfio – hanno spesso abilità e risorse delle quali non sono consapevoli, il primo passaggio è far acquisire loro la consapevolezza di poter fare. Sono i ragazzi che devono attivarsi con le proprie idee e il Progetto Giovani si impegna a fare in modo che possano concretizzarle mettendo a disposizione strumenti e luoghi”.
L’operatività di strada “è stata richiesta perché si è sentita l’esigenza di uno strumento educativo che si affiancasse ai ragazzi nei luoghi in cui essi si incontrano, avvicinandoli, provando a comprendere i loro bisogni e cercando, anche in questo caso, di dare loro strumenti per rispondere alle proprie esigenze. I giovani vanno ascoltati e bisogna cercare di attivare qualcosa insieme a loro, partendo dalle esigenze espresse, o percepite con la vicinanza”.
Peraltro, “la ricerca di opportunità in cui impiegare capacità e risorse è stata declinata sia dal punto di vista delle opportunità lavorative che di quelle sociali. Si è creata una rete di soggetti che mettono gratuitamente le loro competenze a disposizione dei ragazzi che vogliano usufruirne. Parliamo – ha proseguito Manfio -di Camera di commercio, artigianato, università, centro servizi volontariato, centro per l’impiego della provincia, Legacoop, ecc. Il progetto dell’assessorato è quello di cercare di coinvolgere le persone in modo da favorire lo svilupparsi di relazioni positive, di fiducia e correttezza, di ascolto reciproco, creando reti per migliorare la qualità della vita. Per questo da oltre un anno è stato attivato un Tavolo del quale fanno parte rappresentanti delle istituzioni (l’assessorato alle politiche giovanili, gli assistenti sociali, il Progetto giovani, l’Ulss2 con i referenti dei settori prevenzione, dipendenze, area Infanzia adolescenza famiglia, comunicazione, poi l’Ufficio scolastico Territoriale, una referente della provincia per il tema dell’abbandono scolastico, un referente del Tavolo contro il rischio suicidi, alcuni consiglieri comunali), ma anche gli Operatori di strada delle parrocchie, perché ritengo che solo attraverso la collaborazione (anche informale) di tutti si possa pensare di affrontare un tema così complesso”.

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