
Orietta Antonini (Itaca), Fabio Bonetta (Itis), Aleš Kenda (Min. Aff. Sociali – Slo), Massimo Tuzzato (Itaca), Erik Svab (Euroservis)
Soluzioni congiunte per affrontare il progressivo invecchiamento della popolazione. A Trieste il kick-off del progetto Interreg guidato da Itaca. Serracchiani: “CrossCare rafforza la cooperazione con la Slovenia”
TRIESTE – Soluzioni congiunte per affrontare il progressivo invecchiamento della popolazione in atto sia in Italia sia in Slovenia. Il Palazzo della Regione di Trieste ha ospitato lo scorso 8 novembre il kick-off meeting di CrossCare, il progetto inserito nel programma Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020, guidato dalla Cooperativa sociale Itaca, che punta sul welfare transfrontaliero in un’ottica di co-progettazione inter-istituzionale.
“CrossCare persegue l’obiettivo di affrontare le sfide relative all’invecchiamento della popolazione – ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani – in considerazione dei risvolti economici e degli squilibri dei servizi legati all’inclusione sociale e ai sistemi di welfare nell’area transfrontaliera”. Aleš Kenda, rappresentante del Ministero del Lavoro, Famiglia e Affari Sociali della Repubblica di Slovenia, ha sottolineato che “oggi abbiamo bisogno di nuove strutture, nuovi approcci, servizi integrati e programmi di riabilitazione. Senza dimenticarci delle famiglie, che sono utenti non formali nel processo di presa in carico dell’anziano”.
Orietta Antonini, presidente della Cooperativa Itaca, ha esordito ponendo l’accento sul valore della co-progettazione. “Tra gli obiettivi della mission di Itaca – ha affermato – rientra l’attenzione al cambiamento, tra i cambiamenti più rilevanti c’è la questione dell’invecchiamento. Le case di riposo sono uno snodo di relazioni, persone e associazioni, uno snodo cruciale del welfare che per noi si traduce in co-progettazione con le istituzioni del territorio”. In questo senso, CrossCare vuole “sperimentare un nuovo modello di presa in carico di fronte ai numerosi problemi di sanitarizzazione e professionalizzazione che riguardano le strutture che intervengono nel settore dell’invecchiamento attivo”.
CrossCare è guidato dalla Cooperativa sociale Itaca (ente capofila), in partenariato con Apsp Itis di Trieste e la Residenza per anziani Giuseppe Francescon di Portogruaro (Ve), mentre in Slovenia si aggiungono la Casa costiera del pensionato Capodistria, la società Deos e l’Irssv – Istituto nazionale sloveno per il welfare. Ricco il valore aggiunto dei partner associati che comprendono Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e famiglia, Regione Veneto – Direzione Servizi Sociali, Ministero del Welfare della Repubblica di Slovenia, Ministero della Salute della Repubblica di Slovenia, Città di Sacile – Residenza Protetta per anziani, Ambito Distrettuale 6.1 di Sacile (Servizio Sociale), Azienda Assistenza Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale di Pordenone, Azienda Unità Locale Socio Sanitaria n. 4 Veneto Orientale e Casa della sanità di Capodistria.
Nel corso del suo intervento, Debora Serracchiani ha evidenziato che il progetto “si inserisce perfettamente nel processo di riforma in Friuli. Dobbiamo riadattare il sistema socio-sanitario ai cambiamenti sociali. A tal fine, abbiamo attivato una riqualificazione degli enti e delle case di riposo. CrossCare coglie queste possibilità. È estremamente interessante anche perché si inserisce nei rapporti educativi, socio-sanitari che abbiamo con la Repubblica di Slovenia. La personalizzazione, inoltre, del servizio agli anziani impone l’avvio di percorsi di professionalizzazione sempre maggiori degli operatori” (leggi il comunicato stampa ufficiale della Regione Fvg).
Aleš Kenda ha affermato che “questi cambiamenti demografici richiedono delle risposte efficaci da parte delle istituzioni, soluzioni che partano dal livello statale e arrivino fino al sostegno diretto ai familiari nelle situazioni di cura domiciliare. In questo contesto un ruolo essenziale lo svolgono i centri diurni, che rappresentano un punto di sintesi tra la rete dei servizi residenziali e la famiglia”.
Sandy Petrossi, in rappresentanza dell’Autorità di Gestione per la Regione Fvg del Programma di iniziativa comunitaria Interreg Italia Slovenia, ha sottolineato come l’Amministrazione regionale abbia “impiegato molte risorse nell’ambito della cooperazione e in ambito sanitario. Su 160 progetti presentati, solo 26 sono stati finanziati dal programma Interreg, a fronte di una selezione secondo un approccio bottom-up. Siamo convinti che CrossCare produrrà non solo un impatto positivo sulle relazioni di cooperazione ma anche sul territorio”.
“CrossCare è un progetto che vuole essere innovativo e coinvolgere le persone e il territorio partendo da una rete di servizi già strutturata – ha spiegato la vice presidente di Itaca e responsabile dell’area Anziani residenziale, Anna La Diega -. Una delle questioni che ci siamo posti è quella del caregiver, perché quando gli anziani arrivano in casa di riposo, in realtà, il problema già esiste e le famiglie sono disorientate e preoccupate. Le case di riposo, di solito, vengono percepite come un luogo di servizio e di risposte, anche se alcuni iter formali possono rappresentare un ostacolo alla presa in carico della persona anziana che, tuttavia, procede in via standardizzata. Ma il rischio è di inserire l’anziano o precocemente o tardivamente all’interno della struttura”.
In CrossCare “ci viene in aiuto la parte bottom-up del progetto, rappresentata dalla costituzione di punti di servizio all’interno delle case di riposo in cui sarà presente la nuova figura del care manager, un tecnico conoscitore della rete dei servizi che supporterà le famiglie nel processo di presa in carico. I care manager accoglieranno il bisogno e indirizzeranno la risposta grazie a una visione di insieme, inserita in un modello operativo che prevede la personalizzazione dell’intervento. Non si tratta solo di percorsi formativi ma veri e proprio percorsi educativi”.
Il direttore di Itis, Fabio Bonetta, ha sottolineato che CrossCare ha l’obiettivo di “definire un protocollo per sviluppare un modello in tema di servizi domiciliari. Trieste ha il 30% di popolazione over 65 anni ed è una delle città più antiche d’Europa. Oggi il problema reale è che l’assistenza è limitata solo a chi ha risorse economiche o è dotato di relazioni, in questo senso la questione cruciale è rappresentata dal domicilio, ovvero dal fatto che le persone stanno a casa perché non hanno altre possibilità. Il modello che intendiamo applicare è un po’ quello che abbiamo già avviato in Itis: un modello che preservi la dignità della persona, le sue relazioni e che riconosca la famiglia e l’anziano come persone al pari degli altri”.
CrossCare prevede la possibilità di “sperimentare soluzioni innovative su vari ambiti – ha concluso Bonetta -, a seconda della situazione vissuta dall’anziano nell’ambito della domiciliarità. Non bisogna costruire nuove case ma riadattare quelle presenti ai bisogni sociali. Dobbiamo sviluppare un concetto reale di rete, pensando a ciò che sia davvero utile ai cittadini. La fase della formazione sarà fondamentale per far assumere consapevolezza agli operatori di essere parte di un processo di cambiamento sociale”.
Fabio Della Pietra e Alessio Romito