DIETRO AD OGNI TELA UNA PERSONA

Viaggio nel progetto “More Beautiful” assieme a Cipart

UDINE – Buongiorno a tutti, sono Pamela la nuova tirocinante della Cooperativa Itaca in ambito comunicazione – Ufficio stampa. Ho avuto il piacere e la possibilità di visitare insieme al mio tutor, Fabio Della Pietra, la Comunità Nove, il Centro diurno gestito da Itaca all’interno del Parco di Sant’Osvaldo, immersa in un’oasi verde. Abbiamo effettuato questa visita per andare a conoscere il nuovo importante progetto di arte sviluppato dal gruppo Cipart. Il Gruppo di arte economica Cipart sta infatti lavorando al Progetto “More Beautiful” su richiesta e insieme al Centro di salute mentale di Cividale del Friuli. Obiettivo principale delle attività la socializzazione e la cooperazione tra le persone.
In cosa consista More Beautiful è presto detto. Alcuni beneficiari del servizio che frequentano quotidianamente il Nove, grazie alla guida di Catia ed il supporto di Emanuela (laureanda in Educazione professionale all’Università di Udine), creano una serie di decorazioni su tele, con delle “botte” di colore e forme vivaci, composizioni queste che sono in grado di suscitare emozioni.
Posso raccontarvi che sono rimasta molto stupita e colpita in modo positivo dalla bellezza dei quadri a fine lavoro. Non solo, sono rimasta stupefatta, inoltre, dalla collaborazione e dalla sintonia che ho visto tra le persone che lavoravano sulla stessa tela, a coppie oppure a gruppi. Persone che, pur avendo dietro di sé una storia di sofferenza, cooperavano insieme per produrre delle opere che successivamente potranno diventare di aiuto emotivo per altre persone con sofferenza mentale.
E questo è, a mio avviso, un elemento molto importante e che merita di essere evidenziato. Anche perché è proprio dopo aver visto gli ottimi risultati avuti sulle persone – beneficiari dei servizi, operatori e familiari -, durante il servizio prestato presso il reparto di diagnosi e cura all’interno dell’ospedale civile di Udine, che la responsabile del Csm di Cividale ha richiesto a Cipart un intervento decorativo per lo stesso Centro di salute mentale, coinvolgendo altresì nel progetto quattro signore che lo frequentano.
Va precisato, peraltro, che le persone coinvolte in Beautiful – operatori e beneficiari – non hanno alcuna formazione artistica, ma sono riusciti comunque a creare delle vere opere d’arte, non banali, né scontate, scevre da qualsiasi vittimismo, opere che tutti noi vorremmo esporre nel salotto di casa nostra, io per prima.
Una volta terminati, i pannelli verranno affissi ed esposti nella sede del Csm di Cividale, momento importante per ricordare che dietro ad ogni tela c’è una persona con la sua storia, con le sue sofferenze, i suoi pensieri, la sua vita, aspetti non tutti possono conoscere ma che possono essere di aiuto o anche solo di sollievo emotivo per altri.

Quelli di Cipart
Desidero darvi qualche informazione in più sul gruppo di lavoro di Cipart. Ha origine con la nascita della Comunità Nove, ed è formato da persone che hanno un interesse comune per l’arte e il colore, ma senza alcuna formazione accademica, appunto. All’inizio era un laboratorio tradizionale, dove ognuno lavorava la sua singola tela, in modo “autonomo” e quasi isolato. Tuttavia, si era notato che quel modus operandi era poco adatto alle persone che frequentavano il Nove.
Cipart ha così deciso di sperimentare forme diverse e maggiormente indirizzate alla socialità e alla socializzazione, facendo interagire tra di loro le persone, stimolandole con diversi progetti: ritratti di volti, lavorando a coppie e ri-conoscendo l’altro, per poi passare a opere più grandi, create in gruppo (come, ad esempio, l’opera intitolata “Fermità mentale” che ha fatto parte della Mostra collettiva di arte contemporanea “PALAZZO conTEMPORANEO”, che si è tenuta negli spazi degli ex magazzini Upim di Udine nel 2013), fino ad arrivare al progetto attuale, che vi ho raccontato sopra.

La Comunità Nove
La Comunità Nove è un Centro diurno del Dipartimento di Salute mentale di Udine. Si trova all’interno del Parco di Sant’Osvaldo, un grande polmone verde dove sono presenti anche altre realtà come servizi del Dsm e l’Azienda Sanitaria, sedi di Cooperative sociali e associazioni, uffici amministrativi, bar, un campo da calcio e molto altro.
La Comunità Nove è nata nel 1995, il progetto era rivolto a persone con problematiche che condizionano l’autonomia (gestione della quotidianità e cura della propria persona) e la socialità (situazioni di isolamento, difficoltà relazionali e esclusione sociale). L’obiettivo del progetto consisteva nella creazione di un luogo che potesse accoglierle e sostenerle, portandole verso un processo di emancipazione, con la ri-acquisizione di abilità, dignità e diritti. Principi cardine questi, ancora oggi presenti nella Comunità, che porta nel suo nome il numero del vecchio reparto dell’ex Ospedale Psichiatrico in cui ha trovato la sua prima sede. L’intento è quello di mantenere vivo il ricordo del passato.
L’esperienza del Nove era partita con un piccolo numero di persone e ruotando attorno alla sola attività di preparazione dei pranzi; nel tempo il gruppo e le attività si sono ampliate e via via modificate. Ad oggi, le mansioni proposte sono l’attività di cucina, la gestione degli spazi comuni, l’orto sinergico, il gruppo d’arte economica Cipart (decorazione e pittura), il coro del Nove, il gruppo lettura, le attività sportive (calcio, bocce, pallavolo) e attività culturali di diverso genere.

Pamela Corrier

Un pensiero su “DIETRO AD OGNI TELA UNA PERSONA

  1. Buonasera a tutti,

    Grazie Pamela di questo articolo.
    Ci tengo davvero a sottolineare come stia risultando di grande importanza un lavoro di espressione artistica come questo, permettendo una grande collaborazione tra gli utenti partecipanti alla realizzazione dei pannelli, un grado di socializzazione che aiuta la conoscenza reciproca e la messa in gioco delle proprie capacità, abilità e risorse personali.
    Continuiamo con entusiasmo questo progetto, sperando in un coinvolgimento sempre maggiore e un arricchimento reciproco. Di sicuro il finale sarà un’enorme sorpresa.

    Un caro saluto a tutti,

    Emanuela, tirocinante di Educazione Professionale, in tesi sul Progetto “More Beautiful”

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