PORDENONE – E’ possibile garantire ai lavoratori una retribuzione costante nell’arco dei dodici mesi e mettere a disposizione dei coordinatori uno strumento utile a quantificare, quanto più fedelmente possibile, il monte ore contrattuale? Per Itaca la risposta è affermativa, e fa rima con “Banca Ore”.
Risale ormai al 2013 la richiesta inoltrata dalle Organizzazioni Sindacali dell’area pordenonese di attivare una sperimentazione in tal senso all’interno della nostra Cooperativa, richiesta che, accolta, ha portato all’implementazione di un sistema strutturato di regole. Regole finalizzate al governo non solo e non tanto di situazioni di credito orario (lavoratori impegnati per un numero di ore maggiore del proprio monte ore contrattuale), quanto di tutti quei casi in cui lavoratori interessati da pesanti oscillazioni nel proprio orario di lavoro si trovino, in ultima analisi, in una situazione di debito orario.
Più in particolare, ed in estrema sintesi, per la prima fattispecie (lavoratori impegnati per un numero di ore maggiore del proprio monte ore contrattuale) si prevede la possibilità in capo al lavoratore di recuperare le ore lavorate in più astenendosi dal prestare servizio, piuttosto che vedendosi monetizzato il credito residuo alla fine di un periodo di sei mesi.
Diverso è invece il caso del debito orario, per recuperare il quale il lavoratore potrà essere chiamato a lavorare le ore già pagate e non lavorate nel proprio servizio e, se necessario, anche in servizi diversi da quelli di prima assegnazione, restituendo in rate mensili quanto eventualmente ancora “dovuto” alla Cooperativa alla fine del semestre di riferimento.
A complemento di ciò, sono previsti una serie di momenti di verifica fra lavoratore e rispettivo coordinatore atti ad accertare la congruità fra monte ore contrattuale e monte ore lavorato, in modo che il rapporto fra i due, questo è il cuore del sistema, tenda quanto più possibile a zero.
I servizi coinvolti per il biennio 2014-2015 sono stati sei (sede di Pordenone, Casa di riposo di Sacile, Comunità di Via Colle, Sad di Sacile, L.41 Pordenone, Casa Carli di Maniago), periodo al termine del quale, in prima battuta, sono stati chiamati ad esprimere il loro parere circa la prosecuzione dell’esperienza i lavoratori coinvolti direttamente. In seconda battuta la consultazione è stata poi estesa a tutta la compagine in occasione delle elezioni degli Rls, con esiti opposti rispetto alla prima e, in alcuni casi, sorprendenti (i due terzi della compagine interpellata ha ritenuto di non estendere la retribuzione mensilizzata all’intera Cooperativa).
La decisione della Direzione della Cooperativa Itaca è andata dunque nel senso di mantenere attivo il sistema solo in quei servizi che, coinvolti nella cosa sin dal 2014, vi avessero acconsentito; l’anno corrente sarà così impiegato da un lato a proseguire quanto già intrapreso e dall’altro a compiere, di concerto con le Organizzazioni Sindacali, una riflessione che si auspica definitiva circa la concreta estendibilità del sistema di paga mensilizzata. Prossimo appuntamento quindi a dicembre 2016.
Renato Esposito