Oltre 50 anziani ospiti della Casa di riposo di Muggia hanno sfilato in costume anni ’60
MUGGIA – Il primo carnevale in Casa di riposo nasce nel 2004 con la creazione del pupo in cartapesta battezzato “Giacometto”. Fin dai primi momenti si è visto l’entusiasmo degli ospiti nel confezionare un pupo in cartapesta, anche perché Muggia è una cittadina in cui il Carnevale è radicato nel tempo. Infatti, in uno statuto comunale del 1420 è racchiusa la citazione più antica e certa sulle feste del carnevale muggesano. Vi si legge come il comune favorisse il “mato carneval” elargendo un ducato a quella compagnia che ne spendeva più di tre per i musicanti.
Fatta questa premessa, nel 2004 oltre al carnevale si è deciso di fare anche il “funerale del carnevale” in casa di riposo, anche per sdrammatizzare la morte in senso ironico. Gli ospiti erano un poco dispiaciuti nel bruciare il pupo Giacometto visto che l’avevano creato a suon di colla e carta di giornale, ma hanno accettato con la promessa che l’anno successivo avremmo rifatto un pupo per il carnevale, vista anche la grande partecipazione e il divertimento assicurato.
Ogni anno è stato un crescendo, dalla Venderigola portata in piazza Marconi e di seguito il Festival musicale, Cappuccetto rosso, la Matrioska, il clown, lo spaventapasseri, musica da Oriente a Occidente, le fiabe e l’osmiza. Il tema di quest’anno era “I figli dei fiori e il movimento pacifista”. Per l’occasione il pupo di carnevale era un hippie con tanto di chitarra e con ai piedi la bandiera della pace.
Gli ospiti della Casa in 54 si sono vestiti anni ‘60 con collane di fiori e parrucconi colorati, con la canzone “Imagine” di John Lennon abbiamo iniziato la sfilata sommersi dagli applausi dei familiari, una quindicina dei quali ha sfilato assieme a noi, presente al corteo il vicesindaco del Comune di Muggia, Laura Marzi. A seguire siamo stati allietati dal coro folcloristico dell’Aida, associazione Donne con cui collaboriamo da vari anni. Particolarmente curata è stata la progettazione e la realizzazione degli abiti e delle coreografie per la manifestazione finale.
Il tema di quest’anno non è stato scelto a caso, ma fortemente voluto: negli ultimi mesi, infatti, ci siamo interrogati molto sugli orrori delle guerre e abbiamo parlato soprattutto della “Shoah e dei campi di concentramento”. Ecco perché abbiamo ritenuto doveroso confrontarci e divulgare la pace anche nel nostro piccolo.
Antonino Ferraro
- Casa di riposo di Muggia – Carnevale 2016