MODELLI ALTERNATIVI PER IL SUPPORTO AGLI ANZIANI

Occhi dei vecchi“Promuoviamo l’ABC: promuoviamo l’Anziano sviluppando il suo Benessere attraverso la Comunità”

 

TOLMEZZO 25 GENNAIO

Convegno

Guardare con gli occhi dei vecchi (scarica il programma)

 

TOLMEZZO – Comunità, domiciliarità e residenzialità, ovvero realizzare e sperimentare modelli alternativi per il supporto agli anziani nel loro contesto di vita montano e per permettere loro di partecipare attivamente alla vita in comunità. Su questo sta puntando il progetto di animazione territoriale del Servizio sociale dei Comuni della Carnia “Promuoviamo l’ABC: promuoviamo l’Anziano sviluppando il suo Benessere attraverso la Comunità”, attivo in Carnia dal giugno del 2014 e gestito dall’Aas 3 Alto Friuli, Collinare e Medio Friuli assieme alla Cooperativa sociale Itaca, che sarà presentato il 25 gennaio a Tolmezzo all’interno del convegno “Guardare con gli occhi dei vecchi”, previsto nella Sala Convegni della Comunità Montana a partire dalle 9.

La giornata di lavoro, organizzata dall’Aas 3 Alto Friuli, Collinare e Medio Friuli in collaborazione con Cooperativa sociale Itaca, Confartigianato Udine, Regione Friuli Venezia Giulia e Area Welfare Ass 5 Bassa Friulana, prevede due focus principali: il primo su “Il lavoro di comunità in area montana”, a cura di Miriam Totis, responsabile del Servizio sociale dei Comuni della Carnia; il secondo proprio sul progetto “Promuoviamo l’ABC”, a cura di Paola Dario del Servizio sociale dei Comuni della Carnia. Previsti inoltre workshop su Metodo Gentlecare con il gruppo Ottima Senior, musicoterapia, strumenti dell’animazione, animazione in rete e approccio capacitante, tutti metodi e strumenti sperimentati in questi anni di lavoro all’interno del progetto “Promuoviamo l’ABC”.

Info ed iscrizioni al convegno (entro il 21 gennaio): Paola Dario 0433 488873 paola.dario@ass3.sanita.fvg.

Guardare con gli occhi dei vecchi e guardare con gli occhi della comunità sono i due fili conduttori di “Promuoviamo l’ABC”, finanziato nell’ambito del progetto strategico regionale Azioni di sistema per la promozione dell’Accessibilità e della Domiciliarità promosso dalla Direzione centrale Salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali. Tre, come si accennava, gli ambiti d’intervento strettamente interconnessi tra di loro: Comunità per mappare le associazioni presenti sul territorio, aumentare la collaborazione delle stesse e dei singoli volontari e creare una rete tra le strutture residenziali e i centri di aggregazione al fine di realizzare una serie di attività calendarizzate di animazione anziani; Domiciliarità per attuare progetti di inclusione sociale che coinvolgano gli anziani e i volontari; Residenzialità per promuovere un nuovo modello gestionale che, agendo su più livelli (anziani, personale, struttura, territorio), consenta di dare alla struttura una dimensione domiciliare.

Nel corso dei primi mesi, le quattro animatrici di Itaca coinvolte nel progetto hanno creato gli strumenti di lavoro e hanno contattato le amministrazioni comunali e i servizi presenti sul territorio, individuando insieme i possibili destinatari delle iniziative e le associazioni che intendevano collaborare, al fine di poterle attuare con la collaborazione della comunità locale.

Nell’ambito della Comunità sono stati organizzati degli incontri alla presenza degli animatori e/o referenti delle strutture residenziali e dei centri di aggregazione territoriali, che hanno consentito la conoscenza, la condivisione di intenti e obiettivi e la creazione di un calendario delle attività per collegare tutte le realtà che si dedicano all’animazione anziani. Molte sono state le occasioni di incontro e scambio e i progetti condivisi, a cui si è aggiunta una formazione svolta dalla psicoterapeuta Donatella Basso (Asp Scrosoppi) sull’Approccio Capacitante, che ha potuto porre una base comune e condivisa.

Nell’ambito della Domiciliarità si è scelto di concentrare l’attività su pochi Comuni alla volta, privilegiando quelli più decentrati e conseguentemente più poveri o privi di momenti e luoghi di socializzazione. Tra le attività che si sono realizzate, quattro quelle che hanno avuto un riscontro maggiore in termini qualitativi e quantitativi, e che prevedono una continuazione anche in seguito alla conclusione del progetto. Anzitutto il progetto “Leggiamo insieme”, una serie di incontri di lettura ad alta voce – in alcuni casi scenica – attuata nella Biblioteca di Cavazzo Carnico grazie alla collaborazione di associazioni culturali, o ancora il progetto “Pranzo insieme” che rappresenta un modo per permettere agli anziani di Sauris di partecipare ad un momento di convivialità insieme: alcune anziane preparano presso la propria abitazione alcuni piatti tipici, le cui ricette sono state tramandate solo verbalmente, e poi ne condividono insieme agli altri non solo il gusto, ma anche il procedimento di preparazione e i ricordi di infanzia ad essi legati.

E ancora il progetto “Trasporto al cimitero” nato proprio dalla richiesta della popolazione anziana delle frazioni di Timau-Cleulis e Paluzza – comprese le persone residenti nell’Asp – e consistente nell’attivazione di un servizio di trasporto una volta alla settimana con un mezzo comunale e l’apporto di volontari. Infine, l’apertura di altri due “Centri di aggregazione” a Timau e Raveo con incontri settimanali e l’apporto, in varie modalità, di volontari dei rispettivi territori.

Nell’ambito della Residenzialità, a seguito di una prima analisi del territorio e delle realtà presenti, effettuata con gli operatori aziendali e con altre figure non istituzionali, si è deciso di investire un maggior numero di ore e di risorse nell’Asp di Paluzza, dove l’animazione era assente. La presenza di un’animatrice per 38 ore a settimana, la formazione svolta al personale, la proposta di collaborazione con la Scuola, uniti ai cambiamenti avvenuti a livello dirigenziale e strutturale, hanno consentito di migliorare la vita delle persone residenti nella struttura e il lavoro del personale presente.

In seguito ad un sopralluogo effettuato dall’architetto Enzo Angiolini e ad un incontro propedeutico rivolto al gruppo dirigenziale svolto da Laura Lionetti, entrambi soci fondatori del Gruppo Ottima Senior, è stata organizzata la formazione sul Metodo Gentlecare a cura di Ottima Senior e rivolta a tutto il personale della struttura. Quattro giornate formative nelle quali ciascun modulo (Aspetti clinici della demenza; Lo spazio come protesi per le persone con demenza; Il Metodo Gentlecare; Le attività possibili con le persone con demenza) è stato proposto tre volte alla presenza di personale assistenziale, sanitario, amministrativo e tecnico.

Da gennaio a giugno 20165, inoltre, è stata data la possibilità agli studenti delle classi IV e/o V del Liceo psicopedagogico Marchi di Tolmezzo di acquisire esperienza in ambito animativo direttamente sul campo, offrendo loro un percorso significativo realizzato in quattro pomeriggi di circa due ore per ogni studente, che ha affiancato l’animatrice impegnata nell’Asp “Brunetti” nella realizzazione di attività di animazione (movimento, mantenimento e/o recupero delle funzioni cognitive – orientamento spazio temporale, memoria, pensiero, linguaggio -, di socializzazione, di espressione…).

Il coinvolgimento diretto degli studenti liceali è stato innovativo sia per l’Asp di Paluzza, per la sua disponibilità ad aprirsi all’istituzione scolastica in forma strutturata, sia per la scuola stessa, che ha potuto disporre di un’ulteriore opportunità formativa per i ragazzi nell’ottica dell’alternanza scuola/lavoro.

Il Convegno finale del 25 gennaio a Tolmezzo intende proporre, attraverso una metodologia itinerante, i metodi e gli strumenti che sono stati utilizzati durante tutto il percorso, mostrando che lavorando su più livelli – strutturale, gestionale, relazionale – è possibile ottenere un miglioramento della qualità della vita delle persone che vivono e lavorano all’interno di una struttura residenziale o di un territorio.

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