UN ARRIVEDERCI, ITACA

Concludo un percorso con Itaca Cooperativa sociale. Ecco cosa rimane, ora, a mente fredda. Grazie a tutti, a presto.

 

Un cooperatore co-opera cioè opera con. Non opera su. Quando sei un cooperatore non pensi il mondo in orizzontale. Pensi te insieme agli altri. Qualcuno è più capace in qualcosa, qualcuno in altro, qualcuno è più fortunato, qualcuno meno. Ma ciascuno ha qualcosa da dare. Se ti metti accanto a un paziente… e perché lui si arma di pazienza per ascoltare cosa hai da offrire. E può decidere di rifiutare. E’ la sua libertà. Oggigiorno vediamo molti voler decidere per altri. Da anni sento il peso di decisioni di altri sulla mia libertà. E ho imparato il valore che essa ha per ciascun individua affinché si formi attraverso la scuola della vita. Che per ognuno è unica. Quando faccio il cooperatore accompagno qualcuno in viaggio, e chiacchieriamo un po’. Non esistono verticalismi. Non c’è il “so io cosa sia meglio per te”. La centralità dell’ospite della comunità è questo. Tu parli. Lui decide quanta fiducia investire su di te. Devi meritartela. Non imporla! Me lo ripeto, con costanza, da anni. Ascoltare di più. Parlare quando c’è silenzio… forse, se proprio serve. Le emozioni, lo scopo. Non la tecnica. Non l’ordine. Sono persone, non profumi, il packaging non conta. Un paziente vestito bene dimostra molta pazienza, ma può anche essere triste dentro. L’operatore può non accorgersene, Il COOPERATORE NO.

Michele Benvenuto

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