Dalla mediazione scolastica alla mediazione umanistica. Anche Itaca tra i partner del progetto europeo Erasmus +
VILLA REAL (SPAGNA) – Il 19 e 20 novembre 2015 si è svolta a Villa Real, in Spagna, la prima riunione transnazionale del progetto europeo “Medes: la mediazione scolastica come strategia innovativa per la prevenzione dell’abbandono scolastico precoce”, di cui la Cooperativa sociale Itaca è partner insieme al Comune e all’Istituto comprensivo di Sacile, l’Istituto professionale Ies Miralcamp, l’Asociacion el Porc Espi e il Comune di Villa Real che coordina la cordata italo-spagnola.
Promuovere un partenariato tra autorità educative locali europee, con l’appoggio degli istituti scolastici e delle organizzazioni impegnate in ambito educativo, per sviluppare una metodologia basata sulla mediazione scolastica è l’obiettivo chiave che i protagonisti del progetto Medes vorrebbero raggiungere per migliorare la qualità dell’educazione e affrontare meglio le necessità crescenti presenti nei contesti scolastici.
Quella di novembre è stata la prima occasione di incontro tra i protagonisti di questa interessante iniziativa che avrà una durata di tre anni, grazie al finanziamento ottenuto attraverso il programma Erasmus + nell’ambito della Azione chiave 2, partenariati strategici per l’educazione scolastica.
Durante il corso delle due giornate si è dedicato molto tempo alla presentazione e alla conoscenza reciproca tra i referenti delle organizzazioni partner, per incentivare la nascita di uno spirito di squadra e per apprezzare e valorizzare le competenze specifiche di ciascuno, facendo emergere in maniera assolutamente chiara il grande potenziale racchiuso nell’incontro tra i soggetti.
E’ stato molto interessante scoprire l’iniziativa dalla quale tutto ha preso avvio: l’esperienza “pioniera” dell’Istituto scolastico Ies Miralcamp che, a partire dall’anno 2005-2006, a fronte di un elevato numero di provvedimenti disciplinari la cui efficacia era pressoché nulla, e di una situazione di convivenza difficile all’interno dell’istituto, ha deciso di intraprendere un cammino alternativo, sperimentando la mediazione scolastica come strumento principale di risoluzione dei conflitti.
La mediazione scolastica è uno strumento efficace la cui buona riuscita è garantita da una serie di elementi, tra cui l’adesione volontaria e la riservatezza. I protagonisti del conflitto, infatti, sono chiamati a prendere decisioni in maniera libera e responsabile.
Il processo di mediazione scolastica prevede diversi ingredienti: accoglienza delle persone che vivono il conflitto, ascolto attivo e tentativo di incentrare il processo nella trasformazione del conflitto, promozione della comprensione reciproca, assenza di giudizio, nessuna sanzione, nessun consiglio né soluzione.
All’interno dell’Istituto Ies Miralcamp, dal 2005, sono iniziati percorsi formativi rivolti sia al personale docente sia agli studenti che volontariamente aderivano al progetto per fare in modo di costituire un gruppo stabile di “mediatori scolastici”. Nel corso degli anni il sistema ha dato risultati estremamente incoraggianti tanto da renderlo parte del sistema scolastico a pieno titolo e quindi strutturando di anno in anno i percorsi di formazione sulla mediazione e la supervisione sugli stessi, in collaborazione con i professionisti qualificati dell’associazione El Porc Espi, altro attore chiave del progetto Medes.
Attraverso un’analisi accurata fatta di anno in anno, sia i docenti sia gli stessi alunni hanno riscontrato che con l’eliminazione delle sanzioni disciplinari e l’attuazione in maniera sistemica del processo di mediazione scolastica, all’interno della scuola si è aumentata l’attitudine al dialogo (sia tra gli studenti, sia tra studenti e docenti, ma anche tra genitori e docenti), sono aumentati i casi di uscita dal conflitto in maniera positiva, si è innescato un processo di maturazione collettiva e di responsabilizzazione dei ragazzi, con un forte orientamento all’apprendimento e alla partecipazione attiva e responsabile, alimentando la coesione sociale e il benessere.
La mediazione scolastica, durante i tre anni di processo, incontrerà attraverso una serie di azioni specifiche un’altra metodologia di giustizia preventiva, la mediazione umanistica, nata grazie alla psicologa francese Jacqueline Morineau, secondo cui la mediazione non è solo una tecnica, un metodo di risoluzione dei conflitti, ma è da intendersi come un modo per guarire l’anima, che fornisce lo spazio necessario per l’incontro con le emozioni. Comprende tecniche come l’ascolto attivo e l’empatia, l’apertura e l’accoglienza del dolore, in modo che chiunque possa trovare la propria “umanità”, concezione di se stesso come un essere umano completo, al fine di raggiungere la pace e felicità.
Già nel mese di aprile 2016, presso la sede del Centro giovanile Zanca, gestito da Itaca a Sacile, si svolgerà un corso di introduzione alla mediazione umanistica rivolto ai soggetti del partenariato europeo, per continuare ad affrontare le diverse esigenze degli ambienti scolastici di modo da rendere effettiva l’adozione di approcci innovativi incentrati sugli studenti e sulle persone adulte di riferimento. Il percorso dei prossimi tre anni sarà interessante, con offerte formative ricche e articolate, attraverso lo scambio di buone prassi che si contamineranno a vicenda, favorendo la nascita di una metodologia “Medes”, costruita in maniera partecipata grazie all’interazione di sei realtà del privato sociale e del pubblico, provenienti da Paesi europei diversi.
Educate i bambini e non sarà necessario punire gli uomini.
Chiara Buono