Le cooperative, un capitale sociale comunitario
Pordenone 11 dicembre ore 9
Sala del Consiglio provinciale
Pordenone – Le cooperative sono un servizio non profit che funziona, comunitario, flessibile, autogestito, solidale e economico. Storicamente, per oltre un secolo hanno creato migliaia di posti di lavoro ed offerto merci di qualità a basso costo a decine di migliaia di persone. Le cooperative hanno trasformato persone ai margini della società in lavoratori titolari di diritti e dignità, creando il tessuto connettivo dei servizi alla persona nel territorio, occupando donne e giovani. Le cooperative di Legacoop Fvg e Legacoopsociali Fvg si incontreranno venerdì 11 dicembre a Pordenone dalle 9 alle 13.30, nella Sala del Consiglio provinciale, perché hanno delle idee per il futuro di Pordenone e del Friuli Occidentale.
Articolato il programma della giornata – intitolata “Le cooperative, un capitale sociale comunitario”, che si concluderà con un buffet realizzato con i prodotti dell’agricoltura sociale del territorio. Andrea Barachino, vice direttore e referente dell’Osservatorio povertà e risorse della Caritas diocesana, interverrà su “Dallo scandalo della povertà ai percorsi di inclusione sociale e di cittadinanza”; Miriam Totis, presidente dell’Ordine Assistenti sociali del Fvg, “Quale Welfare, quale comunità nell’era della crisi?”; Giorgio Simon, direttore sanitario Aas n.5, “Cooperazione, terzo settore e servizi pubblici nel nuovo Welfare”; Orietta Olivo ed Arturo Pellizzon segretari della Cgil regionale e della Ust-Cisl di Pordenone, “Diritti dei lavoratori e diritti degli utenti”; l’avvocato Franco Dalla Mura, esperto di diritto amministrativo del welfare, “Rapporto pubblico/cooperazione sociale. Cosa succede in giro e cosa fare in Fvg”; Giuseppe Salluce, presidente della Coop progetto Popolare di Montescaglioso (Mt), del gruppo di lavoro nazionale Salute Mentale di Legacoopsociali, concluderà gli interventi su “Non solo Rems: dalla psichiatria alla comunità”.
“Il 2015 è stato una brutta annata per la cooperazione sociale – afferma il presidente di Legacoopsociali Fvg, Gian Luigi Bettoli -, al di là di bilanci aziendali segnati dalla capacità certosina di perseguire l’agognato pareggio e da un fatturato globale che, pur segnando il passo, tiene”. Ma è stato anche un anno segnato da “alcuni successi, come le prime realizzazioni nel campo della sanità, con la nascita di cooperative di medici e la realizzazione di poliambulatori da parte di cooperative sociali”.
Per quanto riguarda la cooperazione sociale di inserimento lavorativo, “la situazione è ormai buia da anni, a fronte del venir meno di ogni concreto impegno politico per l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, ormai affidato – evidenzia Bettoli – a strumenti “precari”, come borse di lavoro, Lpu e voucher”.
Se il presente non è roseo, il futuro sembra essere ancora più incerto. “E’ ormai venuto meno il patto sociale che aveva permesso lo sviluppo della cooperazione sociale come “seconda gamba” del welfare pubblico. Gli scandali – romani e nostrani – hanno compromesso l’immagine della cooperazione – sottolinea Gian Luigi Bettoli -, rivelando quanto negativa fosse la deriva economicistica del movimento. Lo sdegno dell’opinione pubblica non si è certo limitato alle esperienze direttamente coinvolte, ed ha creato difficoltà in primo luogo alle cooperative sociali, coinvolte in un delicato rapporto con le persone più fragili e con la pubblica amministrazione”.
“Non mancano certo le norme a tutela del settore, né – per fortuna – il sostegno politico dell’istituzione regionale. Anche se le scelte gestionali delle centrali uniche degli acquisti hanno segnato un arretramento rispetto agli anni precedenti, mentre alcune migliaia di operatori vivono nel limbo, in attesa di una regolarizzazione della loro posizione. Ed inoltre dobbiamo lamentare che ormai da più di due anni siamo perfino privi di un ufficio dedicato alla cooperazione sociale”.
“Sul piano delle norme – prosegue Bettoli -, pur rasentando la perfezione giuridica, nulla impedisce ad un federalismo miope di eluderle, ignorarle, evaderle e financo violarle deliberatamente ad ogni piè sospinto. A fronte di questa situazione deludente, non c’è “guerriglia appaltistica” che tenga, anche se l’azione unitaria di associazioni cooperative e sindacati, attraverso un’esperienza di Comitato Paritetico Regionale unica in Italia, riesce a mantenere nei binari almeno parte delle stazioni appaltanti, attraverso contenziosi, informazioni e consulenze”.
Info e contatti: Legacoop Fvg 0432 299214, segreteria@fvg.legacoop.it.
Fabio Della Pietra