Programma di formazione europea dedicato allo staff della Cooperativa Itaca
Pordenone
Ripensare le competenze professionali trasversali richieste agli operatori del privato sociale che si occupano quotidianamente della presa in carico di persone in situazioni di fragilità, siano minori, giovani o anziani, persone con sofferenza mentale, disabili o con demenza/Alzheimer. Per rendere gli interventi sempre più innovativi e di qualità, ma anche per offrire un valore aggiunto ai servizi erogati, a partire dal mese di settembre 2015 i soci della Cooperativa sociale Itaca potranno beneficiare – all’interno del programma europeo Erasmus + – di una serie di attività di mobilità all’estero dedicate alla formazione e allo scambio di buone prassi.
In un contesto territoriale sempre più penalizzato, sia dal punto di vista economico sia da quello della programmazione di qualità a lungo termine, Itaca guarda all’Europa per partecipare ad azioni di sistema, a interventi di carattere nazionale e internazionale in grado di avviare processi innovativi nel sistema sociale per sperimentare modelli di gestione partecipata e offrire sostenibilità, oltre a garantire un aumento di qualità nei servizi che la Cooperativa gestisce.
A marzo del 2015, l’ufficio Formazione di Itaca in collaborazione con la microarea di Progettazione Europea ha presentato, all’interno del programma Erasmus + per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport 2014-2020, il progetto “Let’s move to improve”. Con molta soddisfazione il progetto è stato approvato e finanziato completamente dall’Unione Europea.
Itaca intende agevolare l’inserimento del territorio in cui opera (Friuli Venezia Giulia, Veneto Orientale e Alto Adige) all’interno del contesto europeo per rispondere ad una serie di bisogni individuati grazie ad un’accurata analisi condotta all’interno delle cinque Aree produttive di propria competenza (Minori, Anziani residenziale, Anziani Territoriale, Salute Mentale e Disabilità). In particolare, trasversalmente a tutte le aree, si è rivelato centrale il tema del confronto rispetto al concetto di “presa in carico” dei beneficiari dei servizi.
Le azioni delle professioni d’aiuto sono orientate da precisi processi metodologici, a loro volta declinati in diversi modelli teorici di riferimento. Il lavoro professionale nel campo della presa in carico di persone in situazioni di fragilità va supportata con importanti strumenti quali il colloquio, la visita domiciliare, la riunione, la documentazione, il lavoro di gruppo, l’equipe professionale, le strutture residenziali, semi-residenziali e i centri diurni.
Negli anni, oltre a tali modelli classici, l’impegno quotidiano di Itaca si è orientato sempre di più verso un modello “diffuso” di presa in carico, in cui risultano di fondamentale importanza l’intervento di rete e l’attivazione del contesto di riferimento in cui sono inseriti i beneficiari dei servizi. L’esperienza ha mostrato come non sia sufficiente lavorare sul singolo caso, sulla famiglia, sull’emergenza.
Risulta oggi sempre più importante la pianificazione di un modello di sviluppo complesso, legato ad una progettualità ad ampio respiro che abbia un approccio community oriented, che implementi percorsi di autodeterminazione e di empowerment e che, allo stesso tempo, riesca a supportare/rafforzare un welfare pubblico sempre più carente rispetto alla sostenibilità di medio-lungo termine.
Per raggiungere questo obiettivo, declinato nei due aspetti fondamentali, il servizio offerto al territorio e il rapporto proattivo con Pubbliche amministrazioni e Aziende sanitarie, è indispensabile riconsiderare le competenze richieste agli operatori del privato sociale, primi intermediari e anello di congiunzione tra il settore pubblico e il territorio. Gli operatori di Itaca sono chiamati ad offrire un servizio che sta perdendo sempre più i contorni definiti dell’intervento specialistico, le competenze trasversali vanno così ripensate per rendere gli interventi sempre più innovativi e di qualità.
Itaca ha lavorato molto in questi anni sia sulla riorganizzazione interna sia sul miglioramento delle sinergie tra le cinque Aree produttive e il contesto territoriale, come anche sulla formazione offerta ai soci per offrire un valore aggiunto ai servizi prestati ai beneficiari e, allo stesso tempo, per mantenere/aumentare la soddisfazione dei committenti.
Il riconoscimento del valore aggiunto di alcune micro-progettualità “innovative” attivate internamente è stato riletto come opportunità di ricerca di nuovi stimoli a livello internazionale, per sperimentare modelli di gestione partecipata e offrire sostenibilità, oltre a garantire un aumento di qualità nei servizi che la Cooperativa gestisce.
Nell’area Servizi del sito ufficiale della Cooperativa Itaca è presente una pagina dedicata al programma Erasmus + con uno specifico approfondimento sul progetto “Let’s move to improve” (“Mobilità per l’apprendimento”), in cui vi è una sintesi delle attività e dell’offerta formativa di cui i soci Itaca potranno beneficiare all’estero. Il progetto avrà una durata di due anni nel periodo 1 giugno 2015 – 1 giugno 2017. Già da settembre, con la prima attività di mobilità prevista a Dubrovnik (Croazia), si procederà alla pianificazione delle formazioni in Europa per un periodo abbastanza ampio, tenendo conto delle disponibilità interne e degli accordi con il partenariato europeo stabilito. Nella pagina sono a disposizione le indicazioni per partecipare al processo di selezione e per conoscere il percorso strutturato all’interno del progetto, a partire dalla preparazione allo scambio fino al rientro sul territorio con le auspicate possibili ricadute all’interno dei servizi di Itaca.
Info e contatti: Elena Marcuzzi – ufficio Formazione (e.marcuzzi@itaca.coopsoc.it), Chiara Buono – microarea Progettazione Europea (c.buono@itaca.coopsoc.it).
Chiara Buono
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