PORDENONE 27 MAGGIO H 16
Assemblea generale ordinaria
Palazzo Badini – via Mazzini 2 Pordenone
Pordenone
Più di 280 socie e soci, a cui si aggiungono le persone rappresentate per delega, all’unanimità hanno approvato il bilancio 2014 nelle diverse assemblee separate che si sono svolte in tutto il territorio regionale dal 6 al 16 maggio 2015. E’ stata una partecipazione importante, per qualità e per quantità, resa possibile grazie all’attivazione dell’istituto delle “Assemblee separate”. I quasi 50 delegati, insieme ad altri soci invitati, si ritroveranno all’Assemblea generale ordinaria, prevista a Pordenone mercoledì 27 maggio alle 16 a Palazzo Badini, per l’approvazione definitiva del bilancio e le ulteriori deliberazioni previste all’ordine del giorno.
Con questa capillare presentazione abbiamo voluto ribadire prima di tutto alcuni principi che guidano da sempre il nostro modo di intendere la Cooperazione: ovvero che la Cooperativa appartiene a tutte le socie e a tutti i soci in misura uguale, che scrivere e rendere noti i nostri risultati ci permette di capire non tanto se stiamo facendo bene, ma di condividere e capire se abbiamo quello che occorre per continuare a farlo. Teniamo alla massima trasparenza perché i nostri bilanci sono fortemente condizionati da comportamenti esterni a noi: le politiche locali e nazionali hanno effetti sociali ed economici determinanti sulla qualità del nostro lavoro, sull’occupazione e sul benessere delle persone di cui ci prendiamo cura.
Il bilancio 2014 è caratterizzato da un risultato operativo positivo di circa 310 mila euro (anche se non supera l’1% del valore della produzione, pari a quasi 39 milioni di euro), dal mantenimento dell’occupazione che in termini quantitativa è cresciuta del 5% (1500 i lavoratori medi dell’anno, di cui quasi 1200 sono soci), dal prosieguo di investimenti mirati al mantenimento della qualità mutualistica, dalla presenza di cantieri di innovazione che impattano su centinaia di servizi.
Giova sottolineare che il risultato non solo è ottenuto con il rispetto sostanziale del Contratto di lavoro comprensivo di formazione obbligatoria e professionalizzante, ma con un aumento delle condizioni per i soci che assomma a più di 500 mila euro l’anno.
Ed è un risultato ancora più positivo se si considera che l’andamento degli appalti pubblici è in forte contrazione, mentre non esiste ancora un mercato privato regolamentato che consenta di tenere insieme qualità dell’occupazione, sostenibilità del servizio e qualità dello stesso.
La consistenza dello sforzo gestionale che abbiamo fatto contiene alcuni servizi pubblici che allo stato attuale presentano deficit reddituali, sia per la grave contrazione di risorse pubbliche destinate ai servizi sociali sia per effetto di una situazione di deflazione che non consente neanche l’indicizzazione Istat; un impegno reso possibile grazie alla capacità di contenere i costi generali e grazie al buon lavoro dei circa 1200 tra socie e soci.
Oltre a soffermarci sui risultati del bilancio 2014, nei diversi incontri delle assemblee separate abbiamo voluto inquadrare le prospettive del nostro agire. Prospettive caratterizzate da una parte da una forte rigidità strutturale dei nostri servizi che conferiscono agli stessi standard qualitativi e quantitativi, frutto di ciò che resta dell’universalità di diritti, dall’altra da dinamiche di mercato che non valorizzano sufficientemente il valore del lavoro. Ne consegue che per il futuro dovremo ancora mantenere alta l’attenzione ai fattori di produzione, ma dovremo anche batterci per rivalutare – dentro e soprattutto fuori la Cooperativa – il rispetto del lavoro, il merito della mutualità, la legalità dei comportamenti.
Rispetto alla possibilità di portare a “mercato” i servizi che il sistema pubblico non riesce e non riuscirà ancor più in futuro a garantire, per noi le progettazioni possibili di nuovi modelli di intervento vedono coinvolti in rete, oltre che tutto il sistema locale che ricomprende il Terzo settore nella sua interezza, anche il sistema delle mutue. Insieme a queste sperimentazioni e considerato il buon livello di solidità patrimoniale raggiunto, continueremo a fare investimenti in strutture con l’obiettivo di dare lavoro a socie e soci, e servizi alle persone in condizioni di svantaggio.
Proseguiremo, fin quando e dove possibile, nel mantenimento di tutte le nostre attività perché è anche questa grande diversificazione che arricchisce le nostre reti, ma dobbiamo dare profondità anche alla raccolta dei bisogni; lo sviluppo di comunità oltre a comprendere la necessità di incidere di più e meglio nella “modernizzazione” dei servizi che gestiamo – con i limiti che le politiche ci impongono -, abbraccia la promozione di una diversa mutualità intesa come tutela della buona occupazione ma anche promozione dell’auto organizzazione, attivazione e promozione dell’inclusione sociale.
Saranno queste le nostre politiche per i prossimi anni, e siamo consapevoli che saranno impegni che riguarderanno sia noi socie e soci della Cooperativa sia il fuori di noi, le istituzioni pubbliche e private e le comunità che abitiamo. Raggiungere questi obiettivi sarà un vantaggio per tutti.
Un altro punto che abbiamo affrontato nelle nostre assemblee separate è stata l’introduzione del Modello Organizzativo Gestionale previsto dal Decreto L.vo 231/2001 (che introduce la responsabilità penale per le imprese) e la presentazione dell’Organo di Vigilanza.
La Cooperativa Itaca, sia in relazione all’ampiezza e consistenza della propria attività, sia in relazione all’evoluzione normativa, ha voluto dotarsi di questo strumento per tutelare i propri soci da eventuali rischi derivanti da errati o cattivi comportamenti di singoli.
Benché non sia un argomento deliberativo, abbiamo voluto dare a questo tema uno spazio importante, perché l’efficace attuazione di questo strumento presuppone un’informazione molto estesa.
Da un punto di vista strettamente formale, nel gennaio scorso il Consiglio di Amministrazione con la deliberazione del Codice Etico e dei Comportamenti ha già attivato una prima barriera verso la prevenzione dei rischi di reato. Ma il nostro codice di comportamento è anche un documento che ci ha consentito di rielaborare, attorno a quattro diverse parole chiave, l’agire di oggi e lo sviluppo futuro: Persone, Lavoro, Cooperazione e Futuro.
Il documento complessivo è appena arrivato alla prima stesura, attraverso un percorso che ha coinvolto il Cda e la direzione della Cooperativa, partendo dall’analisi dei reati previsti dalla normativa e dai rischi più probabili connessi alla nostra attività. Dopo questa disamina, abbiamo affrontato l’impegnativa fase delle risposte organizzative a partire dai molti sistemi già applicati (report, piani, protocolli, piattaforme rendicontative, …) e dalla formalizzazione delle responsabilità che ciascun processo chiama ad intervenire.
Un Organismo di Vigilanza composto da tre persone esterne alla Cooperativa Itaca dovrà garantire l’adeguatezza e l’efficacia del modello, oltre che la manutenzione dello stesso.
Il 27 maggio nell’Assemblea Generale dei delegati, Graziano Maino, presidente dell’Organismo di Vigilanza, presenterà la sua analisi sul Modello Organizzativo elaborato e una sua prima valutazione sul modello di intervento che intende attivare nella nostra Cooperativa.
L’ultimo punto delle assemblee separate ha riguardato la nomina di un consigliere di amministrazione, argomento resosi necessario dopo le recenti dimissioni di una socia dell’area Bassa friulana. Nella lista territoriale di riferimento emergeva, dalle ultime elezioni di due anni fa, una socia non eletta – Camelia Vrinceanu – cui il Consiglio di amministrazione ha proposto l’accoglimento del posto vacante. Su tale proposta vi è stato un consenso a grande maggioranza anche se sarà solo l’assemblea dei delegati che ne attesterà la formale nomina.
La presidente
Orietta Antonini