CANI BAMBINI API E CAVALLI

Sottolineare la diversità per trasformarla in uguaglianza

“Scuola di Comunicazione e Interazione Cane Bambino – 2^ edizione

PORDENONE 20 FEBBRAIO H 18

Saletta incontri ex Convento di San Francesco

Yesdog

Yesdog

 

Pordenone

Cani e bambini vanno a scuola, insieme, per imparare a conoscersi meglio reciprocamente. Ma non solo. Anche perché il termine “relazione” non resti solo scritto sulla carta. Perché la relazione tra un cane ed un bambino è così significativa? “Perché E. aveva tanta paura dei cani, urlava spesso quando ne incontrava uno, ma una parola tra lui e Ruby è bastata: rispetto, reciproco, e ad ognuno il suo spazio, ma insieme. Ecco che adesso mentre Ruby sonnecchia ai suoi piedi, E. sta tranquillamente mangiando la sua merendina in cameretta prima di iniziare a fare i compiti”. Basterebbe questo a spiegare il perché. C’è molto altro all’interno della “Scuola di comunicazione e interazione cane bambino Yesdog” che sarà presentata a Pordenone venerdì 20 febbraio alle 18 nella Saletta incontri dell’ex Convento di San Francesco, nel corso di un incontro gratuito e rivolto a genitori, insegnanti, educatori e curiosi.

E’ una scuola multitasking, con tutta una serie di progetti che emanano dal progetto principale. L’hanno pensata proprio bene al Centro di educazione Yesdog di Pordenone che, per il secondo anno consecutivo, propone nella Città sul Noncello una serie di interventi davvero stimolanti. “Gli obiettivi sono comuni, c’è il progetto a scuola, il progetto per bambini che vengono con il loro cane e saranno inseriti in piccole classi di binomi cane bambino, poi abbiamo pensato al progetto con i bimbi autistici che dei cani invece hanno paura. E ancora l’educazione dei cani di bambini disabili e la collaborazione con la dr. Gail Melson, professoressa emerita del Dipartimento di Sviluppo Umano e Studi Famigliari della Purdue University di West Lafayette, nello stato dell’Indiana, docente statunitense specializzata nello studio della relazione tra cani e bambini, che si è resa disponibile a seguirci e consigliarci negli studi che stiamo effettuando durante lo svolgimento dei progetti scolastici”.

A parlare è Silvia Avella, laureata in Neuropsicologia e Neuroscienze cognitive, ma anche educatrice cinofila, ideatrice della “Scuola di comunicazione e interazione cane bambino”. Il progetto – che vedrà come relatrici anche Francesca Covre, laureata in Scienze per l’ambiente e la natura, animatrice, ed Eleonora Polita, laureata in Psicologia, animatrice e educatrice -, ha già una diramazione in due classi di due scuole primarie pordenonesi, una 2^ della primaria Narvesa di Torre di Pordenone e una 4^ della primaria Duca d’Aosta di Cordenons, insieme alla Cooperativa sociale Itaca. Inoltre, nella primaria Enrico Fermi di Roveredo in Piano, Yesdog sta svolgendo delle ore introduttive al progetto. Questi sono solo alcuni tasselli minuscoli di un puzzle molto più ampio. A parlarci della scuola e di Yesdog è proprio Silvia Avella.

 

Nella dicitura “Scuola di comunicazione e interazione cane bambino” non è certamente una casualità l’assenza del trattino tra le parole “cane” e “bambino”. Come è nata l’idea di una scuola?

“Nasce dalle mie due più grandi passioni, i bambini e i cani, in particolare dalle mie due meravigliose perle nere, Lady e Ruby, compagne di vita e insegnanti, senza le quali non farei niente di tutto ciò. La scuola prevede diversi progetti che si occupano di aiutare l’essere umano, adulto o bambino che sia, a comprendere che ogni essere animato ha un linguaggio che lo caratterizza ed uno specifico sistema sociale che, se compresi adeguatamente, possono aiutarci ad entrare in relazione con diverse specie animali, comprendendone il comportamento e, di conseguenza, rispettandone le caratteristiche e le scelte. Ma il progetto non si limita a questo, l’intenzione è quella di raccogliere dati scientifici che possano provare l’importanza del rapporto tra animali e uomo”.

Yesdog

Yesdog

 

Vuoi dire che non parliamo solo di relazione tra bambini e cani, ma anche di altri animali?

“Esattamente. I cani fungono da modello, ma ci sono i seminari sulla comunicazione con le api e stiamo lavorando per inserire anche i cavalli. Il progetto “comunicAZIONE”, ad esempio, prevede di insegnare ai bimbi che ogni creatura ha un suo modo di comunicare, da qui la differenza tra cani e api e, spero, anche cavalli. In realtà, la nostra Scuola si estende a culture diverse, come anche la comunicazione, per questo abbiamo scelto di rivolgerla anche a favore dei bambini diversamente abili. E’ un sottolineare la diversità per farla diventare uguaglianza.

Troppo spesso infatti si sente pronunciare la frase, in alcuni casi perbenista, “siamo tutti uguali”, ebbene, dal mio punto di vista non è così, ognuno di noi è diverso, stupendamente diverso, e prima insegniamo questo ai bambini prima impareranno ad apprezzare e a cogliere le caratteristiche di chi sta loro vicino, accogliendolo indipendentemente dalla specie”.

 

Vedo che il programma della Scuola prevede il progetto educativo, il progetto a scuola, obiettivi pedagogici e obiettivi specifici, lezioni individuali o in classi, inserimento di bambini diversamente abili in classe.

“La Scuola propone diverse attività che mirano sempre alla comprensione e all’accettazione dell’altro, nello specifico viene preso come modello di riferimento il cane, specie con la quale l’uomo ha un legame speciale fin dalla preistoria, probabilmente il legame più antico. Numerosi studi dimostrano come la relazione con l’animale da compagnia abbia dei riscontri positivi in diverse aree dello sviluppo e in particolar modo nella sfera affettivo relazionale e nell’acquisizione di nuovi apprendimenti. Oltre ai corsi di educazione base per cani di famiglia, proponiamo diversi percorsi educativi per bambini con i loro cani o per classi delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria.

In questa prospettiva abbiamo naturalmente pensato anche ai bimbi con difficoltà e prevediamo la presenza di una figura che li seguirà passo passo, la strutturazione in piccole classi, con 5 cani e 5 bambini, è stata pensata anche per loro. Puntiamo ai piccoli numeri in modo che i bambini e i cani abbiano il loro spazio e la possibilità di esprimere liberamente esigenze e paure”.

 

I percorsi educativi cosa prevedono?

“Partiamo con l’educazione cinofila di base, per poi passare a un corso di comunicazione interspecifica a scuola o in classi strutturate da Yesdog, a un corso di interazione cane bambino rivolto a bimbi che partecipano con il loro cane, ciò dopo aver fatto frequentare al cane un corso di educazione di livello base, anche per mettere bambini e cani nella massima sicurezza. L’obiettivo è consolidare il rapporto tra il bambino e il cane di famiglia fornendo degli spunti anche ai familiari per comprendere il linguaggio e rapportarsi reciprocamente con modalità di gioco adeguate. E il risultato, per quella che è la nostra esperienza, devo dire che è magnifico, vedere come cambia e si evolve il rapporto tra la famiglia e il cane è sempre emozionante. I bambini scoprono un mondo di emozioni che non conoscevano, da quel momento ci sono loro e il loro compagno di vita.

E poi c’è l’approccio al cane per i bambini al di sotto dei 6 anni e le loro famiglie, o ancora la consulenza pre parto per famiglie con cuccioli d’uomo e di cane, un seminario denominato “cAPIamoci” tenuto da Francesca Covre, destinato ai bambini della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, oltre ad attività con bambini diversamente abili o d’inserimento nelle classi, a seconda dell’esigenza del bambino e del progetto educativo”.

 

L’autismo come rientra nella Scuola?

“Attualmente si stanno svolgendo dei progetti di “Desensibilizzazione alla fobia nel cane” con bambini che soffrono di disturbo dello spettro autistico, parallelamente viene svolto il progetto di comunicazione all’interno della classe del bambino con difficoltà. In questo modo il bimbo si sente speciale rivestendo un ruolo attivo nel progetto e diventandone protagonista a tutti gli effetti, dato che gli argomenti trattati in classe vengono prima affrontati all’interno di una seduta singola. Al contempo, i compagni di classe riconoscono una competenza speciale al compagno, che conosce già alcuni degli argomenti trattati”.

Yesdog

Yesdog

 

A livello pedagogico, invece, quali sono gli obiettivi?

“In un mondo come quello attuale in cui per comunicare ci si affida sempre più alla tecnologia ed alle nuove tecnologie in particolare, che vede la tendenza sempre più marcata, specie nelle fasce d’età più giovani, a sostituire le relazioni e i contatti diretti tra gli individui con strumenti social come Whatsapp e Facebook, è importante ristabilire il contatto con la natura e con il proprio corpo. Il progetto pedagogico parte dall’osservazione effettuata in questi anni nelle diverse scuole nelle quali ci siamo trovate a lavorare come educatrici. Abbiamo osservato infatti che i piccoli non sono più in grado di muoversi nell’ambiente che li circonda, non hanno consapevolezza dei pericoli, del proprio corpo e della propria comunicazione non verbale. Questo li porta ad interagire in modo non corretto con l’adulto ma in special modo con coetanei ed individui differenti dalla nostra specie, ovvero appartenenti al mondo animale”.

 

Ed è qui che entrano in gioco non solo i cani, ma anche le api e i cavalli…

“Sì, questo progetto nasce con l’intento di sensibilizzare i bambini alla comunicazione e alla comprensione dell’altro, sia esso umano o appartenente ad altre specie animali. Nello specifico, vengono prese in considerazione due specie molto differenti tra loro, il cane e l’ape, anche se il nostro augurio è di poterlo estendere ad altre specie, come i cavalli. I diversi argomenti vengono trattati attraverso la comparazione con la specie umana, le differenti etnie e le caratteristiche che ne fanno parte. Lo scopo è quello di far prendere consapevolezza ai bambini di quanto sia importante il linguaggio non verbale, linguaggio che viene usato con prevalenza indispensabile nel mondo animale ma che costituisce una parte importante della comunicazione anche nell’essere umano”.

 

Immagino che le aree d’intervento a livello educativo siano piuttosto articolate. Ci puoi anticipare per sommi capi in cosa consistono?

“Abbiamo isolato un pacchetto di quattro aree, psicomotoria, delle autonomie, cognitiva, socio relazionale e affettivo relazionale. Per ciò che concerne l’area psicomotoria i focus sono diversi. In primis gestualità e mimica e quindi il contatto visivo con l’individuo con cui vi è un’interazione, ma anche il contatto attraverso gli altri sensi. L’area delle autonomie si concentra sull’idea di prendersi cura di un individuo dipendente da noi (il cane) e osservarne un altro che del nostro aiuto non ha bisogno, imparando a farsi da parte rispettandone le caratteristiche (l’ape).

Riguardo all’area cognitiva, le parole chiave sono attenzione e osservazione dei pericoli e di come mettere in sicurezza noi e gli altri, come anche la capacità di scegliere l’attività più adeguata al bambino e al cane. Ultima, ma non in ordine d’importanza, l’area socio relazionale e affettivo relazionale che comprende identità e percezione di sé, della propria persona e delle proprie capacità, cui va integrata la percezione dell’altro riconoscendone peculiarità e difficoltà”.

 

Quali sono i progetti futuri?

“Al momento non lo definirei progetto ma sogno, un grande sogno, avere un luogo adeguato dove portare avanti le lezioni senza i limiti imposti dalle condizioni atmosferiche. Niente di impossibile, solo una grande area verde ed un edificio dove accogliere le lezioni con i bimbi e con i cani anche quando fa freddo o piove”.

Fabio Della Pietra

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