Pordenone
Con questa intervista, si conclude lo spazio dedicato ai colloqui con i consiglieri di amministrazione.
Michele Burra fa parte di Itaca dal 18 luglio 1996, è sposato e ha una bimba che si chiama Caterina, e come tutti i papà è la sua passione. Molteplici e diversi gli incarichi che ha ricoperto in Cooperativa: coordinatore nella salute mentale, coordinatore infermieristico, supervisore infermieristico, auditor interno qualità.
Quando è stato assunto, è stato catapultato all’interno dell’ospedale psichiatrico di Udine in una fase in cui non c’era ancora la parola ex, e quando si portavano avanti le più svariate attività, sia assistenziali sia educative, e di procedure ancora non si parlava.
Uomo di poche parole, come dimostra questa intervista, quando le pronuncia sono ben meditate. E’ entrato in Cda “in corsa” e si è proposto come ponte tra i soci di Casa Basaglia Haus a Merano e la sede di Pordenone, con l’obiettivo di avvicinare le distanze e trasmettere i valori della Cooperativa Itaca.
Da consigliere di amministrazione, come racconteresti Itaca ad un potenziale nuovo socio?
Michele: Presenterei Itaca analizzando ed approfondendo la denominazione: “Cooperativa”, “Sociale” “Non profit”, specificando al potenziale socio che il potenziale datore di lavoro è sicuramente serio, solido, affidabile, e coerente alla propria “mission”.
Sei diventato cooperatore e socio per scelta o per destino, e in Itaca ci sei rimasto per consapevolezza?
Michele: Sicuramente sono diventato e continuo ad essere cooperatore e socio per scelta.
La Cooperativa sociale di domani come dovrebbe essere?
Michele: Ultimamente si usa molto associare i termini “futuro” e “innovazione”. Nell’ambito della Cooperativa sociale, intesa come impresa sociale, gli aspetti innovativi dovrebbero interessare sia la gestione dell’impresa stessa (Governance) sia anche le modalità di individuazione dei bisogni e degli interventi in risposta ai bisogni stessi. Quindi, innovazione intesa anche come intergenerazionalità e professionalità.
Un altro aspetto che ritengo importante per il futuro delle cooperative sociali è lo sviluppo sostenibile in ambito sociale, economico ed ambientale.
L’ultima cosa bella che ricordi?
Michele: Ricordo con piacere la dimostrazione ed il rimando che gli operatori di Casa Basaglia mi hanno dato in termini di stima e riconoscenza nei confronti della Cooperativa Itaca e delle persone che ci lavorano.
A cura di Fabio Della Pietra