Pordenone
La proposta che il Consiglio di Amministrazione vuole sottoporre alla prossima Assemblea dei soci non ha a che fare con i miracoli, ma si pone l’obiettivo di una maggiore condivisione delle nostre attività e di ciò che anima le nostre scelte.
All’Assemblea straordinaria prevista il prossimo 10 dicembre in Fiera a Pordenone a partire dalle 16, il Consiglio di Amministrazione proporrà ai soci una modifica statutaria che introduce la possibilità di ricorrere alle Assemblee separate che precedono l’Assemblea generale dei delegati. Le regole con le quali il Consiglio vorrebbe attivare questo nuovo strumento di partecipazione e di governo, che per noi non è obbligatorio per legge, è l’oggetto delle molteplici riunioni che in queste settimane si stanno svolgendo in varie località. La forma sarà contenuta nello Statuto Sociale e, fin dove possibile (dal notaio), in un Regolamento separato approvato dall’Assemblea stessa.
La proposta di attivazione delle Assemblee separate presenta, a nostro avviso, molti punti di forza.
Realizzando Assemblee separate, in specifiche aree che raggruppano i soci residenti in quel territorio, avremmo la possibilità di moltiplicare l’attenzione alla “territorialità”, ovvero accogliere le tante ricchezze che permettono la molteplicità anche geografica delle nostre attività. La regola sulle sezioni soci, così come l’abbiamo pensata, non pone steccati invalicabili ma consentirebbe di adeguare i confini ad esigenze specifiche come, ad esempio, nuove socie e nuovi soci.
Realizzando Assemblee separate nei diversi territori in cui la Cooperativa Itaca opera, si accorcerebbero le distanze, non solo chilometriche, per avvicinare il dialogo e il confronto lasciando che l’Assemblea generale possa raccogliere con più precisione la portata – qualitativa e quantitativa – delle nostre ricchezze, soprattutto di relazioni, e rimetterle in un’efficace prospettiva di sviluppo.
Realizzando Assemblee separate, lasciando comunque aperta la possibilità di intervenire all’Assemblea generale, raddoppieremmo la possibilità di partecipazione; perché la nostra è una Cooperativa dove la maggior parte delle donne e degli uomini lavorano in regime di turno e ciò complica la partecipazione diretta delle socie e dei soci.
Realizzando Assemblee separate, in cui si nominano i delegati che portano all’Assemblea generale l’esito delle discussioni in termini numerici e valutativi, si affiderebbero deleghe dense di consapevole protagonismo. Peraltro, la proposta che il Consiglio di Amministrazione produrrà, ovvero mantenere stretto il vincolo di mandato dei delegati nominati, non vuole essere un limite di fiducia al potere decisionale degli stessi, anzi; il vincolo di mandato, ampiamente discusso, è inteso con il senso di dare la massima fedeltà alle sollecitazioni e quindi una costante attenzione ai temi che potranno emergere.
Realizzando Assemblee separate, in cui dettagliatamente si affrontano le questioni all’ordine del giorno, potremmo permetterci con maggiore serenità di affrontare le Assemblee generali, mettendo al centro non solo i temi specifici ma anche quelli più ampi di carattere sociale, economico, valoriale e che necessitano di essere affrontati anche con richieste di impegno politico da parte delle istituzioni che ruotano al nostro mondo cooperativo.
A bilanciare tutti questi elementi migliorativi, non vedo nessuna criticità. Anche lo sforzo che il Consiglio di Amministrazione dovrebbe fare per moltiplicare le Assemblee sarebbe comunque parzialmente assorbito dall’attuale impegno di in-formazione che i consiglieri territoriali stanno facendo, ciascuno nei propri territori.
Per tutte queste ragioni vi invito caldamente a partecipare all’Assemblea straordinaria dei soci che si svolgerà nel pomeriggio del 10 dicembre prossimo presso la Fiera di Pordenone. E sarà anche l’occasione per fare un brindisi benaugurante per il futuro, nostro e della nostra Cooperativa Itaca.
Orietta Antonini