Una casa che vede al centro le persone non può che essere una casa felice
Bertiolo
Già da giorni si sentiva nell’aria qualcosa di diverso, qualcosa di speciale: quadri appesi, piante a rinfrescare ogni stanza della casa, profumo di fiori freschi dappertutto. ‘‘Sabato facciamo grande festa!’’, diceva qualcuno che in quella casa ci abita: e aveva ragione. Perché così è stato.
Il 28 di giugno si è trasformato per tutti in un giorno speciale, per gli otto abitanti della Comunità Casa e Piazza (ora nove) e per tutti gli operatori che con e insieme a loro lavorano. La Comunità è stata inaugurata ufficialmente, e mai si era vista così tanta gente, un via vai così intenso, un’atmosfera di allegria e di festa così aperta. Per un giorno una casa si è trasformata in piazza, si è parlato, giocato, mangiato e brindato insieme: il paese intero era un’unica comunità. L’effetto benefico di questa intensa integrazione lo si respirava insieme al profumo dei fiori, lo si viveva in ogni sguardo e in tutti i sorrisi degli utenti della Comunità, che, per un giorno intero, da perfetti anfitrioni, hanno accolto un paese al completo nelle stanze della loro splendida dimora.
Dal don al presidente all’architetto, non c’era differenza: l’allegria era la medesima, l’entusiasmo lo stesso. Così si è capito il senso che una casa qualsiasi deve o dovrebbe avere, che è la condivisione. Sotto allo stesso tetto le persone si uniscono e spartiscono intimamente il corso della propria esistenza, le proprie emozioni, che siano gioie o dolori, le amicizie, i turbamenti, le spensieratezze e le malattie, e sotto allo stesso tetto le diversità e le differenze non sono più un problema ma una risorsa; perché si sa, specie nei momenti difficili, è l’unione a far la forza. E lo sa bene ogni famiglia. Più includiamo e meno ci sentiremo esclusi.
Tutto questo, soprattutto, ci ha insegnato il 28 giugno di quest’anno: in quel momento eravamo tutti più forti. Chiunque fosse presente l’ha sentito. Eravamo tutti più forti perché eravamo tutti insieme, e tutti uguali. Come in una grande, unica famiglia. D’altronde, una casa che vede al centro le persone non può che essere una casa felice.
Così a Virco c’è una casa nuova, felice di essere aperta alla piazza che l’ha apertamente ospitata, e a Virco c’è una piazza nuova che fino a pochi mesi fa era sconosciuta a tutti noi che in questa casa ci viviamo e lavoriamo, una piazza che si è dimostrata un punto di riferimento per chi ha bisogno di non sentirsi isolato.
“Sabato è stata festa grande!” continua ancora a ripetere qualcuno, in comunità, ricordando la bellissima giornata. E ha ragione. Perché così è stato.
Comunità Casa e Piazza
La photogallery della festa
Pingback: LA COMUNITÀ DI VIRCO: UNA CASA NUOVA IN UNA PIAZZA NUOVA – Itaca