Intervista alle consigliere Patrizia Coan e Angela Campeotto: per entrambe la prima cosa bella di Itaca è stata l’accoglienza

Pordenone

Patrizia Coan – consigliera area territoriale Pordenone
In Itaca dal 2008 e socia dal 2009, lavora nei servizi territoriali per anziani con molti incarichi: animatrice del Centro Diurno di Gaiarine, referente dei servizi a privati e servizi in accreditamento del Comune di Pordenone. Tanti ruoli, molta flessibilità e la voglia di fare, l’hanno portata, negli anni, dall’essere un imprenditrice all’essere una cooperatrice, di cui ha sempre mutuato la compartecipazione come principio guida per il raggiungimento degli obiettivi.
Si definisce una donna che non vuole avere rimpianti e come madre di Veronica quasi trentenne, ha ritrovato la voglia per tirare fuori il suo sogno dal cassetto: laurearsi accettando di buon grado e senza alcun timore il confronto con le nuove generazioni!

Angela Campeotto – consigliera area territoriale basso Friuli, Isontino, Trieste
E’ in Itaca da 17 anni nonostante abbia da poco compiuto 40 anni, superando la soglia dell’età media delle socie della cooperativa. Lavora nel territorio del latisanese e si occupa di interventi educativi ed assistenziali ai minori. La volontà di fare parte del consiglio di amministrazione l’ha motivata in questo modo: “dopo diversi anni di lavoro in Itaca, penso di conoscere alcune delle problematiche di chi opera nei nostri servizi e di poter dare un contributo attivo, raccogliere e proporre le necessità dei soci”.
Approdata in Itaca, qual è la prima cosa bella che ricordi?

Patrizia – Il mio approccio con Itaca è stato al Centro diurno per Anziani di Francenigo (Gaiarine): ricordo di aver gradito in particolar modo il garbo e la disponibilità di un’operatrice, che, senza che le chiedessi alcunché, prendendomi quasi per mano, mi ha presentato agli ospiti e mi ha spiegato il suo lavoro.

Angela – Quando sono arrivata in Itaca, mi sono trovata subito in un ambiente famigliare. Ho incontrato disponibilità nell’ascoltare le mie proposte ed un aiuto a risolvere i problemi che mi si ponevano sul lavoro ed, a volte, anche nella vita privata. Oggi il nostro lavoro (parlo da educatore), non è per nulla semplice, bisogna imparare a mediare con le varie figure che trovi lungo il cammino. Si deve saper essere decisi quando riconosciamo che la situazione ha bisogno di un aiuto forte.
Il tuo stato d’animo attuale?

Patrizia – Sto bene in Itaca, perché la cooperativa mi dà l’opportunità, di esprimermi liberamente, senza pregiudizi.

Angela – Continuo ad avere una grande passione per il mio lavoro, perché ritengo che figure come noi soci, possano migliorare in qualche modo la vita delle persone che hanno delle difficoltà e, se non abbiamo dei risultati immediati, io penso sempre che qualcosa lo lasciamo ed in futuro i nostri utenti ricorderanno quello che abbiamo fatto per loro, anche fosse una piccola cosa.
Qual è la tua caratteristica che ritieni più importante nel tuo ruolo di consigliere?

Patrizia – La capacità, che indubbiamente mi riconosco, è quella di divulgare e di creare rete sia all’interno che all’esterno di Itaca. Un consigliere, come ho più volte ribadito, deve essere in grado di trasmettere il senso di appartenenza e di collaborazione, traducendolo in azioni.

Angela – Sono consigliere da quasi un anno, ancora ho bisogno di comprendere quali siano alcuni meccanismi. Penso comunque che la cosa più importante che possa fare è rimanere vicino ai colleghi ed ascoltare le loro richieste e proposte, che possono aiutarci a migliorare sempre di più.
Qual è il viaggio che ancora non hai fatto?

Patrizia – Di viaggi, che non ho fatto, ce ne sarebbero parecchi; forse il cammino di Santiago.

Angela – Non ho mai pensato ad un viaggio che mi piacerebbe fare, qualsiasi luogo va benissimo, basta che con me ci siano le persone a cui voglio bene, a volte, mi basta una gita in montagna per sentirmi rigenerata.
Che cosa è imperdonabile per una cooperatore o una cooperatrice?

Patrizia – Dimenticare di essere una cooperatrice o un cooperatore.

Angela – Ad un cooperatore non saprei perdonare che pensi di essere lasciato da solo, tutti i colleghi sono disposti a dare un aiuto agli altri e a trovare delle soluzioni assieme.
Esprimi due desideri, uno per te e uno per la Cooperativa Itaca.

Patrizia – Che non mi venga mai meno la “curiosità” e la voglia di mettermi in gioco. Che Itaca abbia sempre la capacità di rinnovarsi, senza perdere di vista il singolo individuo.”

Angela – Il più grande desiderio per me, sarebbe di poter avere la possibilità di aiutare tutti i cani che vengono abbandonati e potermi circondare di tutto l’affetto che ti sanno dimostrare.
Il desiderio per Itaca è di continuare a riflettere su ciò che facciamo e rinnovarsi sempre dando il meglio che abbiamo.

A cura di Orietta Antonini

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