L’Ippogrifo
Gentili lettori,
quello che state per leggere o sfogliare è il cinquantesimo volo del nostro – e confidiamo anche vostro – Ippogrifo, che nel 2013 festeggia anche i suoi 15 anni di vita.
Per i membri di questa redazione “lunare” si è trattato di un impegno almeno quanto di un piacere. Sono state infatti la curiosità, il gusto per la contaminazione delle idee, il fascino un po’ adolescenziale della complicità in un’impresa dai contorni incerti, ad averci guidato nella ricerca di vie e modi che ci permettessero di tenere aperto un dialogo sul nostro presente. E strada facendo è stata una soddisfazione incontrare tanti altri compagni di viaggio, desiderosi di riflettere a voce alta con noi sulle cose della vita.
Lo riconfermiamo: in un tempo in cui le tracce di comunità sembrano sbiadirsi, non abbiamo voluto essere niente di più di un’agorà in formato quaderno.
Sono quindi tante le persone che vorremmo ora ringraziare. Non possiamo però non citare i nostri più stretti collaboratori, coloro ai quali, in particolare, dobbiamo la riuscita grafico-estetica ed editoriale della rivista: da Mario Rigoni a Gianluca Betto, da Patrizio De Mattio a Elisa Cozzarini, da Mauro Danelli ad Anna e Carlo Sartor. Con Luciano Padovese siamo in debito perenne, in particolare per averci fatto sentire, fin dagli esordi, la sua vicinanza al nostro progetto.
L’Ippogrifo ha potuto spiccare i suoi voli in virtù del sostegno ideale ed economico di una rete di istituzioni del territorio, che ci piace qui ricordare: la Fondazione Crup, il Comune e la Provincia di Pordenone, l’Ass6 “Friuli Occidentale” con il suo Dipartimento di salute mentale, le Cooperative sociali Acli, Fai, Itaca e Noncello, l’Associazione “Enzo Sarli”, i licei “Leopardi-Majorana” e “Torricelli”.
Un grazie di cuore, infine, ai lettori che, da più parti d’Italia, continuano a dirci che siamo su una buona strada.
La redazione
PS Questo cinquantesimo volo dell’Ippogrifo è per il nostro grande amico Augusto Casasola.