Il 50° volo dell’Ippogrifo
Pordenone
Scrivere di famiglia è un po’ come scrivere dell’universo.
Si può partire dal molto piccolo o dal molto grande, scrivere dell’immensità e dell’infinitesimale: in entrambi i casi nulla verrà veramente spiegato.
Il rischio è di cadere nella retorica o peggio nella banalità.
La famiglia è un oggetto sociale pericoloso, in grado di raggiungere vertici di emozioni e abissi di depravazioni. La famiglia è in perenne divenire, è il luogo privilegiato delle relazioni umane, snodo di tutto l’agire quotidiano, partenza e ritorno della quotidianità. La vita, ci viene detto, parte dall’unione di due, ne è il volere o, spesso, il dovere.
La famiglia è sempre un composto, anche quando è fatta da un singolo, di sentimenti, regole, abitudini e leggi, è sempre più una ricetta dagli ingredienti difficilmente dosabili.
Quante siano le possibili combinazioni nelle relazioni, chi siano i soggetti di questo contratto e chi gli oggetti della transazione, quali i costi personali, sociali, culturali delle scelte? La famiglia possiede una tassonomia in continua evoluzione, le norme fotografano in analogico ciò che è digitale, gli attori sociali rincorrono le molecole, gli atomi e nuclei sempre a rischio di esplosione.
La famiglia è una piccola bomba nucleare a rischio di fissione, a volte di fusione, le cui ricadute si sentono a distanza di anni, decenni, e provocano mutazioni sociali, culturali, relazionali che comprendiamo solo con molto ritardo.
La famiglia è un concetto autarchico. È fine a se stessa ma allo stesso tempo è il fine della comunità. Non esiste comunità senza rigenerazione, dunque non esiste rigenerazione senza famiglia. Questo sembra l’assioma primo dell’autoconservazione del genere umano.
Essere senza famiglia è un peccato primigenio e, sembrano dirci gli esperti, una colpa inconsapevole, la solitudine è ciò da cui la famiglia ci protegge, ci soccorre. Eppure la famiglia è anche il luogo in cui l’isolamento, l’abitudine ci attanagliano.
In tutto questo l’aspetto rigenerativo, l’avere o non avere, il possedere o non possedere figli è il discrimine concettuale per la tassonomia. Sono famiglie minus habens quelle senza figli? Si possono definire famiglie e basta o bisognerebbe chiamarle famiglie in potenza. La questione etica si scontra perennemente su questo: una contemporaneità ricca di generazioni potenziali e una storia ricca di generazioni perdute. Il senso della storia, della sua distorsione morale, della sua presunta capacità di tramandare e insegnare ha forgiato un concetto di famiglia che, idealizzato, ha portato a riconoscerci solo in un topos immaginario fatto di salvazione e redenzione intrafamiliare. La famiglia che uccide, sevizia, tortura è la famiglia che sbaglia, non è più semplicemente una famiglia. Così la coppia che non è maschile e femminile, o che lo è diversamente dall’estetica, quella che non è coppia ma è una dei suoi multipli, o quella che diviene dispari, o quella che rimane singola sono variabili sospette, fuori canone. Eppure reali, vive e presenti e parte integrante delle nostre comunità.
Sembra che la visione diacronica prevalga nella definizione di quello che potrebbe semplicemente chiamarsi società e che oggi più che mai, ed in Italia in particolare, diviene famiglia.
L’etica, con o senza prefissi biologici, diventa la scusa per giudicare il modo di aggregarsi, di congiungersi e di perpetuarsi, distinguendo un bene da un male, un giusto da uno sbagliato e un vero da un falso.
Così la famiglia diviene il tramite fra individuo e Società, fra passato e Futuro, fra uomo e Dio. E le maiuscole sono giuste.
Le scorribande fra psicanalisi, diritto, sociologia, educazione, religione, cinema e arte cercheranno di dimostrare che ancora dobbiamo capire molto e che forse abbiamo frainteso troppo…
Andrea Satta
INDICE
Editoriale di Andrea Satta
È (V)VIVA LA FAMIGLIA?
1 sessione “PENSARE LA FAMIGLIA”
- Fabia Mellina Bares evoluzione sociale e regime giuridico della famiglia
- Renato Gerbaudo famiglie in gioco
- Barbara Vatta ritratto di famiglia
- Intervista a Luciano Padovese La famiglia in cambiamento a cura di Carmen Schifilliti e Andrea Satta
- Francesco Stoppa Sullo statuto paradossale del figlio agli albori del XXI secolo
- Paolo Cendon Famiglia e diritto
- Mauro Magatti La famiglia è il luogo dove non funziona niente: una buona ragione per diferderla
2 sessione “ LEGGERE LA FAMIGLIA”
- Gianandrea Franchi variazioni filosofico-politiche sul tema famiglia
- Patrizia Gilli Incontro su “L’amore criminale : da Leda a oggi
- Margherita Venturelli La quiete diagonale: come sopravvive una famiglia multietnica alle funeste statistiche ISTAT
- Laura Bagnariol “una famiglia considerata diversa”
- Leonardo Goi“come condurre una vita felice lontano da casa
- Manuela Cecotti prospettive maschili in educazione
3 sessione “ IMMAGINARE LA FAMIGLIA”
- Andrea Crozzoli la famiglia la cinema …
- Fernanda Puccioni gruppo di famiglia in un interno
- Franco Lolli la famiglia Simpson
Le Poesie di Poalo Doretto “Parole Specchiate”
La rigenerazione dello spazio pubblico
Paolo Michelutti Il comune che tagliava gli alberi
Monica Bianchettin Rigenerare. ipotesi non riduttive