IO SONO COOPERATIVA

Il mio senso dell’essere socia di Itaca

 

Pordenone

“Una persona sola? Meglio un gruppo i cui elementi si suddividano i compiti, riconducibili ad un unico obiettivo”. Mi piace iniziare con questa citazione di Mastrofini perché, credo, sintetizzi in modo semplice ma significativo il concetto che ho di cooperazione.

Sottolineando la motivazione della mia candidatura in Consiglio di amministrazione, intendo di seguito esprimere il mio personale parere riguardo al senso di appartenenza ed alla consapevolezza del medesimo. La modesta partecipazione dei soci alle iniziative ed eventi indetti dalla Cooperativa è sicuramente sintomatica; il mio lavoro mi permette di relazionare quotidianamente con i soci addetti all’assistenza e questo mi consente di cogliere il loro atteggiamento rispetto al loro ruolo all’interno di Itaca.

A volte, e questo ovviamente non vale per tutti, mi sembra di capire che il loro comportamento si possa ricondurre a quello del lavoratore dipendente piuttosto che del socio; il senso di partecipazione, di collaborazione, di appartenenza viene vissuto quasi come “un’imposizione”, dando priorità ad altri bisogni (ad esempio, la retribuzione), che, per quanto di una certa valenza, soverchiano spesso qualsiasi altra azione.

La percezione dei momenti significativi e dei temi trattati risulta formale e sovente complessa rispetto alla loro capacità di confronto. E’ indubbio che per avere un buon livello di consapevolezza ci debba essere una chiara motivazione e fidelizzazione del socio. Forse questo può essere dettato da un’insufficiente formazione della “base” per quanto concerne i temi e le questioni della cooperativa nella sua complessità. Inoltre, le diverse esigenze lavorative e familiari dei soci possono influire negativamente sulla compartecipazione attiva.

Dal mio punto di vista è opinabile un periodo di “praticantato”, in cui l’aspirante socio impari a prendere confidenza non solo con la sua mansione lavorativa, ma anche con la cognizione di appartenere ad un insieme di individui, comproprietari e co gestori della Cooperativa.

Una specie di periodo di prova in cui il socio partecipi a momenti di confronto, rafforzando il suo senso di consapevolezza e responsabilità. Questo percorso dovrebbe essere formalizzato, offrendo al tirocinante l’opportunità di diventare socio a tutti gli effetti. Ogni socio dovrebbe impegnarsi a conoscere, condividere e contribuire alla crescita valoriale della Cooperativa.

D’altro canto credo sia imprescindibile che il gruppo dirigente si adoperi costantemente nell’attivare dispositivi di confronto e consultazione. D’altronde non ci può essere una compartecipazione consapevole se non c’è informazione.

Le risorse umane, però, non devono essere formate solo dal punto di vista lavorativo, ma anche sociale, in modo tale che si possa avere un supporto decisionale collettivo. E’ innegabile che il senso di appartenenza possa sortire solo effetti positivi e che i soci consapevoli siano in grado di offrire spontaneamente alla Cooperativa un apporto migliorativo d’indubbio valore.

Patrizia Coan

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