FORMATORI E OPERATORI LOCALI DI PROGETTO

Corso per il Servizio civile nazionale

 

Udine

Si sono svolti a Udine, presso il Palazzo della Regione, nei mesi di aprile, maggio e giugno i due corsi di formazione finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia rivolti agli aspiranti formatori e operatori locali di progetto per il Servizio civile nazionale.

Sviluppato in cinque incontri, per un totale di trenta ore, il primo dei due corsi organizzati dall’ufficio del Servizio civile regionale, di cui fanno parte Arci, Acli e Federsolidarietà, era rivolto ai formatori degli enti ed associazioni accreditati a ricevere i volontari del Scn, tra cui la Cooperativa Itaca. Ed è stato proprio l’ufficio formazione della cooperativa a gestire i progetti che riguardano il Servizio civile nazionale e che mi ha coinvolto nella partecipazione al programma di formazione tenutosi a Udine.

Una storia, quella del Servizio civile nazionale, che inizia con l’istituzione della Legge 64/2001, qualche mese dopo la sospensione della leva obbligatoria. Da quel momento si sentirà parlare di “difesa non armata della Patria”, ossia il riconoscimento verso coloro che scelgono di vivere un’esperienza alternativa alla difesa armata e si mettono in gioco entrando a far parte di quel mondo in cui enti ed associazioni aprono le loro porte ai giovani volontari, che grazie ad una scelta iniziano quel percorso di avvicinamento all’età adulta e al consolidamento di alcuni diritti e doveri del cittadino.

Attraverso l’incontro, il dialogo e a volte il gioco insieme ai docenti del corso, abbiamo potuto capire l’opportunità per un giovane di intraprendere un percorso formativo, che in molti casi si traduce anche nella materializzazione del proprio percorso professionale. Sicuramente si dimostra come un momento di crescita morale e di acquisizione di nuove capacità personali, che altrimenti rimarrebbero inespresse. L’importanza del formatore tocca soprattutto questi aspetti: la crescita del giovane volontario per aiutarlo a realizzare l’importanza che quei 12 mesi di servizio avranno nella sua crescita umana, il cosiddetto capitale umano e la ricaduta che ha la sua presenza all’interno di un ente, di un’associazione e di una comunità (il capitale sociale).

Dopo un anno di “riflessione forzata” a causa dei tagli imposti dalla spending rewiew nel 2012, ecco ripartire la macchina organizzativa del Scn. Da cui la necessità di formare coloro che all’interno di enti ed associazioni seguiranno i volontari durante una formazione generale obbligatoria di 30 ore, in cui il giovane viene istruito sul valore politico di tale scelta, attraverso la storia dell’obiezione di coscienza e al quale deve essere insegnato il valore della diversità, creando un’empatia tra formatore e formati.

Le lezioni formative sono state di varia natura, filmati o letture, interviste o visite didattiche. Molto importante è la trasparenza che colui che forma deve trasmettere ai volontari, soprattutto chiarendo da subito gli obiettivi del progetto, l’organigramma dell’ente o dell’associazione, aiutando così il giovane ad orientarsi all’interno di uno spazio che potrebbe diventare di difficile gestione.

Attraverso la lettura della Costituzione Repubblicana si possono evidenziare alcuni punti cardine che ci permettono di realizzare l’importanza del Servizio civile nazionale: intanto ne sancisce l’esistenza attraverso una legge ed alcuni articoli fondativi, tra cui l’Articolo 2 che tutela i Diritti Fondamentali dell’Uomo. Attraverso altri articoli, la Costituzione diventa lo strumento principale di crescita valoriale per il volontario, grazie al proprio ruolo di cittadino attivo nella società, che è senza ombra di dubbio l’obiettivo principe al termine di un’esperienza come il Scn.

Un ruolo diverso ma per questo non meno importante riguarda l’operatore locale di progetto, che ha un ruolo fondamentale nella relazione tra ente e volontario ed è garante di ciò che sta scritto nel progetto. E’ compartecipe alla stesura di quest’ultimo, nella selezione dei volontari e nella gestione degli orari e dei permessi, ecc. Inoltre cura tutta la parte burocratica che riguarda le verifiche di progetto e le cartelle con le informazioni sui volontari.

Quindi, sia formatori che operatori locali di progetto diventano figure fondamentali per una positiva esperienza, sia per l’ente che per il volontario, perché è attraverso le sue capacità di relazione fra le parti che il progetto si realizzi in maniera trasparente e diventi uno strumento di crescita per il giovane volontario del Scn, l’ente ospitante e l’intera comunità.

Per informazioni vi consigliamo di visitare il sito internet http://infoserviziocivile.it/

Fabio Passador

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