Interviene il Comune dopo l’ultimo caso
Pordenone
(lz) Resta alta l’attenzione del Comune sulle problematiche giovanili, dopo la morte venerdì di una diciannovenne che segue di pochi mesi un altro tragico episodio avvenuto all’inizio dell’anno. Allora l’amministrazione aveva chiamato a raccolta tutti i soggetti coinvolti: dirigenti scolastici di medie e superiori, associazioni, Provincia, Prefettura, Centro di orientamento regionale, Ufficio scolastico provinciale e Ass6.
Dal confronto era emersa l’esistenza di diverse tipologie di attività di sportello e ascolto, che hanno subìto tuttavia una riduzione negli ultimi due anni a causa del taglio ai finanziamenti regionali. Agli istituti è stata offerta dunque la possibilità di usufruire del progetto Top (Team organization progress): «Si tratta – spiega l’assessore alle Politiche sociali Vincenzo Romor – di un progetto finanziato e promosso dal Comune insieme alla cooperativa Itaca, che si avvale di due operatori di strada utilizzati prima nei quartieri e poi anche nelle scuole per prevenire comportamenti a rischio come l’abuso di alcol e di stupefacenti e il bullismo, individuando disagi e comportamenti devianti, contrastando l’emarginazione sociale e riducendo il senso di abbandono. Il progetto è stato rifinanziato per quest’anno scolastico fino a gennaio e potrebbe poi diventare di competenza dell’Ambito».
Alla base del progetto Top c’è l’idea di intercettare il disagio giovanile attraverso il contatto con altri giovani, per poi eventualmente dirottare i casi più gravi alle strutture competenti. Lo stesso principio vale per il progetto Meeting, organizzato da alcuni anni con l’associazione Salus mundi e che nell’ultimo anno ha avuto per tema «Ti racconto la mia salute». Anche in questo caso, oltre agli insegnanti sono stati formati alcuni studenti, ai quali è stato affidato il compito di analizzare, attraverso questionari, lo stato di salute psicofisica dei loro coetanei. «Siamo intervenuti per evitare il ripetersi di episodi come questi – commenta Romor -, anche se quello che faremo non sarà mai abbastanza. Di fronte a queste situazioni dobbiamo attivare tutti i microfoni possibili per ascoltare il disagio».
Gazzettino
29 Settembre 2013
Ed: PORDENONE
Pagina: 2