LA MUTUALITÀ INTERNA

La solidità del modello cooperativo targato Itaca

 

Pordenone

La copiosa relazione sulla gestione che abbiamo predisposto per l’Assemblea è uno sforzo di sintesi che non sempre rende giustizia al lavoro sociale nelle nostre comunità, che comprende l’impegno delle socie e dei soci nella realizzazione delle numerose attività – assistenziali, riabilitative, educative – verso i nostri utenti e il coinvolgimento di tutti i nostri interlocutori di riferimento. Una speciale attenzione che intendiamo rivolgere è quella legata al linguaggio, per sottolineare l’irrisolta questione femminile ma anche che la Cooperativa Itaca è femminile, visto che le donne rappresentano da sempre la stragrande maggioranza dei lavoratori.

 

La mutualità interna

L’occupazione è mediamente aumentata (+5%) e al 31/12/2012 si registravano 1353 lavoratori dipendenti di cui il 90% con contratto a tempo indeterminato, con una percentuale di occupazione femminile consolidata all’83%.

I soci al 31/12/2012 erano 1114 di cui ordinari (lavoratori) 1095; la quantificazione monetaria della mutualità verso i soci lavoratori – ossia i vantaggi economici ulteriori – è stata pari a 478 mila euro ed ha interessato un vastissimo numero di soci, avendo diversificato gli strumenti e le modalità di erogazione degli stessi. Tra gli interventi di mutualità (quantificabile) vogliamo evidenziare il nuovo impulso agli interventi per la conciliazione, nonché l’attivazione del Fondo Sanitario Integrativo per i soci.

Non è mai scontato, soprattutto di questi tempi, sottolineare che la mutualità si somma alla rigorosa applicazione del Contratto di lavoro sia per gli aspetti economici sia normativi, ivi compresi la regolarità nei pagamenti, la doverosa attività di formazione professionale e sulla sicurezza.

Il richiamo al costo del lavoro è riconducibile al decisivo effetto che lo stesso produce sul risultato complessivo, poiché l’incidenza del costo del lavoro sul totale del fatturato si aggira intorno all’83% dei ricavi diretti (senza considerare le gestioni prodotte da altre cooperative in Associazione temporanea di Impresa).

Come lo scorso anno il buon risultato economico era frutto del ritardo nella definizione dell’accordo di rinnovo del Ccnl Coop Sociali, nel risultato 2012 – come del resto già preannunciato -, ha influito l’applicazione di tale rinnovo. La prima tranche contrattuale è andata in vigore già dal mese di gennaio, mentre l’applicazione della seconda, inizialmente prevista per ottobre 2012, è slittata al 2013, limitatamente alla regione Friuli Venezia Giulia, pur essendo ancora in corso le relative trattative sindacali. Senza tale posticipazione e senza l’utilizzo del fondo appostato per i maggiori oneri contrattuali, il risultato operativo sarebbe prossimo al punto di pareggio, anche perché, stante la pesante situazione economica, la già difficoltosa indicizzazione delle tariffe praticate sui contratti all’Istat piuttosto che all’incremento del costo del lavoro, sarebbe un diritto quasi inesigibile soprattutto dopo il provvedimento estivo sulla spending review.

Per temperare il costo del lavoro – sia della voce ‘costi del personale diretto’ sia della voce ‘costi indiretti del personale’ (comprensiva degli oneri per la formazione) – abbiamo utilizzato il Fondo Formazione stanziato per sopportare i rilevanti costi per la formazione sulla sicurezza emersi a seguito dell’entrata in vigore del nuovo accordo Stato Regione; costi che continueranno a essere rilevanti anche sul bilancio 2013.

Senza sminuire la portata economica della mutualità interna verso i soci, il valore del modello cooperativo, la partecipazione democratica alla vita della Cooperativa, alle scelte ‘aziendali’ tramite organi sociali eletti e tramite organigrammi molto orizzontali e responsabili, le molte iniziative aperte organizzate dentro le comunità di riferimento non hanno precisi indicatori e, soprattutto, non sono monetizzabili almeno nel breve periodo; in ogni caso le celebrazioni che si sono susseguite per festeggiare i 20 anni di Itaca sono state momenti importanti di partecipazione e socializzazione.

Orietta Antonini

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